La Roma alza la voce, dietrofront ufficiale sullo sponsor

La Roma alza la voce, difendendosi con forza dalle accuse piovute nelle scorse ore riguardo la questione sponsor. Ecco la presa di posizione della società.

Non mancano di certo le polemiche in casa Roma in queste ore, alcune decisamente fuori luogo. Non bastasse quanto accaduto all’Allianz Stadium domenica sera, quest’oggi una questione riguardante lo sponsor ha fatto suonare più di un campanello d’allarme. A calmare gli animi ci pensa direttamente la società, emettendo una nota ufficiale.

Dan e Ryan Friedkin ©Getty Images

Non bastava la questione legata agli arbitraggi, unita a varie tensioni con la Lega Calcio per quanto riguarda l’inno. Intorno alla Roma nelle scorse ore si era alzato un nuovo grido d’allarme, stavolta legato alla questione sponsor. Ci ha pensato direttamente la proprietà ad alzare la voce, la presa di posizione ha avuto un effetto immediato.

Leggi anche: Roma, i tempi di recupero di Zaniolo | E i Friedkin hanno un piano

L’allarme, che possiamo tranquillamente definire falso, era stato lanciato dalla Gazzetta dello Sport. Dal proprio sito il quotidiano sportivo aveva messo nel mirino il nuovo main sponsor della Roma, Zytara/Digitalbits. Secondo la Rosea il pagamento corrisposto alla società per la sponsorizzazione sarebbe stato solo in minima parte in Euro, mentre il grosso dell’affare riguardava pagamento in moneta virtuale.

Leggi anche: Calciomercato Roma, Mourinho senza freni | La rivoluzione ha inizio

La Roma alza la voce, dietrofront immediato sullo sponsor

Falso allarme, fuoco di paglia, direttamente il sito Gazzetta.it ci ha pensato a placare la bufera, grazie ad un dietrofront immediato. L’accordo con la società di sponsorizzazione prevede il pagamento esclusivamente in Euro, nessun bitcoin all’orizzonte.

As Roma @Getty Images

Nell’articolo a correzione si sottolinea che il pagamento da parte di Zytara/Digitalbits sarà obbligatoriamente in Euro. Il contratto non esclude altri tipi di forme di pagamento, ma sarebbero al di fuori dell’intesa raggiunta, che, lo ribadiamo una volta per tutte, non prevede alcun passaggio in criptovalute.

Gestione cookie