La terza sconfitta stagionale, il terzo ko consecutivo esterno, in campionato dopo le sconfitte contro Verona, Lazio e Juventus, ha portato alcuni strascichi.
Gli alti e bassi tra i pensieri negativi e quelli positivi in casa Roma sono ormai all’ordine del giorno da molti anni. La nuova proprietà Friedkin però continua a lavorare silenziosamente, così come era arrivato l’annuncio di Mou.
Una buona prestazione all’Allianz Stadium non basta per evitare la sconfitta della Roma contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Nel post partita José Mourinho non ha voluto commentare le scelte arbitrali, limitandosi a ‘non ho tutti i dati in mano per giudicare’. In questo contesto di polemica generale però vanno analizzati alcuni aspetti che anche nella sconfitta di ieri si sono notati, oltre all’ennesimo ko degli ultimi anni in uno scontro diretto. Andiamo però con ordine. In questa stagione, la prima di Mourinho sulla panchina della Roma, con il primo vero calciomercato affidato a Tiago Pinto e la prima dopo alcuni cambiamenti dell’era Friedkin (ufficialmente è la seconda), la società capitolina si è concentrata principalmente sulla gestione della rosa, sfoltendola con la cessione di molti giocatori che non rientravano nei piani tecnici.
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José Mourinho in queste sconfitte non è esente da colpe, anzi nel momento in cui sa di avere questa rosa a disposizione, già in gran parte sfoltita come già detto poc’anzi, non può non utilizzare tutti gli uomini a sua disposizione. Sarebbe deleterio per la Roma vedere schierati quasi sempre gli stessi 11-14 giocatori, in una stagione in cui le competizioni saranno ben tre, con partite ogni tre giorni. Il messaggio dello Special One alla società è molto chiaro, ma è anche impossibile pensare che tutti i giocatori oggi poco impiegati (e sono tanti) possano essere ceduti a gennaio. Serve un equilibrio, una via di mezzo tra ciò che si ha a disposizione e ciò che si potrebbe fare poi nel calciomercato di gennaio.
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Un aspetto che alla lunga potrebbe far perdere altri punti sul campo (2 sostituzioni ieri, 5 contro l’Empoli quattro delle quali dal minuto 84, 4 nel derby, la seconda al 77′, 3 con l’Udinese, ecc.). I dati appena citati la dicono lunga sulla gestione chiarissima che Mou sta avendo nella Roma. E’ lo stesso tecnico portoghese a richiedere tempo ai tifosi, ma le risorse che si hanno oggi a disposizione devono per forza di cose essere impiegate di più. Non è possibile far giocare le ‘riserve’ in Conference League facendole giocare tutte insieme senza che ci sia una base solida.
Un altro aspetto da analizzare è il ‘De Profundis’ che si respira e che si sente all’indomani del ko contro la Juventus. Siamo solamente all’ottava giornata, dove la Roma occupa il quarto posto in campionato. E’ impensabile che questa squadra possa lottare per lo scudetto al primo anno dello Special One, l’obiettivo è molto chiaro: ritorno in Champions League (quindi arrivare tra le prime quattro) e provare ad andare fino in fondo sia in Coppa Italia che in Conference League, per far riassaporare la gioia di un trionfo che nella capitale manca da molti anni. Va vista la crescita della squadra, le somme si tireranno poi a fine anno.
Michele Spuri
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