Roma, riportiamo di seguito l’indiscrezione lanciata da “Repubblica” relativa ad alcuni dissapori nati negli spogliatoi in questo periodo.
Non sono stati giorni facili nella Capitale, a causa delle due sconfitte rimediate dalla squadra in sette giorni. Tra Verona e derby c’è stata poi la sofferta vittoria casalinga con l’Udinese, anch’essa arrivata non senza polemiche e con poca tranquillità.
Sarà fondamentale ricorrere alla saggezza del mister per poter ben affrontare questa fase, evitando che l’ambiente giallorosso contribuisca ad acuire una situazione infelice ma di certo non irrimediabile.
La squadra ha mostrato di essere viva e di saper reagire e, fatta eccezione per i più disfattisti, sono numerosi i tifosi che intendono ripartire da quest’aspetto in vista dei prossimi impegni stagionali.
Domani, giovedì 30 settembre, i capitolini affronteranno lo Zorya in trasferta, prima della sfida casalinga con l’Empoli che chioserà questa prima serie di impegni ravvicinatissimi. Fondamentale ritrovare entusiasmo e mettersi alle spalle quanto accaduto finora, evitando che determinate questioni vadano a ledere quell’ambiente sano che “Mou” è stato fin qui bravissimo a costruire.
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Roma, tensioni nello spogliatoio per la vicenda rinnovi
Nella giornata di ieri vi abbiamo parlato delle importanti novità relative alle situazioni contrattuali di Pellegrini e Zaniolo. I due italiani sembrano vicini al rinnovo ma, stando a quanto riferito da “La Repubblica“, la situazione legata ai contratti avrebbe causato dei dissapori all’interno dello spogliatoio.
La nota testata ha infatti sottolineato come l’ingerenza dei procuratori abbia fin qui rischiato di andare a ledere il bel rapporto architettato dallo Special One, che è stato in grado di portare fiducia e compattezza ad una piazza totalmente disunitasi nell’ultimo periodo.
Fondamentale non perdere questa unità di intenti, centrale per la costruzione di una rosa unita e in grado di superare all’unisono le avversità, lasciando fuori dal rettangolo verde e dalla “dressing room” tutto ciò che non contribuisca al bene più importante, quello della Roma.