Lazio-Roma, queste le ultime novità relative alle eventuali conseguenze per Nicolò Zaniolo in seguito al suo gesto.
Ormai il gesto è noto ai più, essendo circolato in queste ore con celerità sui social e accolto da un’atmosfera ibrida, di critica da una parte, di ammirazione e soddisfazione dall’altra. Già perché, come è giusto che sia, numerose sono le posizioni maturate dai tifosi a riguardo sulla due sponde del Tevere.
Senza volerci soffermare su quest’ultime, è invece bene provare a capire cosa possa ora succedere al numero 22, passibile di squalifica o di una semplice multa, come tutti i tifosi giallorossi si augurano.
L’ipse dixit, come ovvio, spetta ora al Giudice Sportivo, chiamato ad analizzare le immagini caricate dalla nota tifosa laziale, Anna Falchi, sui propri social e immortalanti la scena in cui il classe ’99 rivolge dei saluti non propriamente amicali ad alcuni supporter biancocelesti.
I frame sono stati già scandagliati dagli ispettori della procura federale e a partire da oggi potrebbe arrivare il responso. Quest’ultimo sentenzierà la decisione sulle modalità punitive da adoperare nei confronti di quello che è stato il migliore in campo la scorsa domenica.
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Al momento, sembra molto più probabile una multa, soprattutto se si considerano i numerosi precedenti simili, quasi mai puniti con un allontanamento dal terreno di gioco per le gare successive. Alcuni di questi sono stati riportati da “La Gazzetta dello Sport” e “Il Corriere dello Sport“.
Basti pensare a Stefan Radu, costretto a pagare un indennizzo di 7000 euro dopo aver festeggiato con la curva Nord cantando inni discriminatori o al ben più amato Daniele De Rossi nel 2015. Il numero 16 subì lo stesso trattamento del rumeno dopo aver rivolto il dito medio allo staff avversario. Lo stesso difensore romeno fu invece fermato per tre gare 10 anni fa per una testata a Simplicio.
Non si dimentichi, infine, il poco nobile gesto del Cholo Simeone in occasione di Atletico Madrid-Juventus e di Cristiano Ronaldo in occasione della gara di ritorno. Il primo fu squalificato non tanto per la poca nobiltà del suo invito ma per la bestemmia catturata dalle telecamere.
Al secondo, invece, l’irrisoria (per lui) multa di 20000 euro che, considerati gli altri precedenti, lascia ben sperare la piazza giallorossa sul verdetto finale. Va però detto che la giustizia sportiva lascia sempre un certo grado di discrezionalità a proposito di questo tipo di atteggiamenti.
L’anelito dei tifosi è che essa non venga usata come ulteriore strumento nei confronti di una squadra che, forse, a detta degli stessi, iniziava a far paura e che necessitava di essere fermata in qualche modo.
Le prossime ore ci diranno qualcosa in più. Alla piazza, ora, non resta che incrociare le dita e sperare che gli insulti ricevuti dal giocatore “giustifichino” una scelta volta a lenire un eventuale provvedimento.
Anche perché quello di Nicolò, per molti, è stato forse l’errore meno evidente e grave di tutti, rispetto ai plurimi commessi a partire dagli ultimi minuti di Roma-Udinese.
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