Alla vigilia della sfida contro l’Udinese, il portoghese manda un segnale a tutti, ma ammette che può controllare solo i giocatori.
Il tecnico giallorosso José Mourinho si è presentato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Udinese, gara valida per la quinta giornata di Serie A. Il primo turno infrasettimanale della stagione arriva per i giallorossi dopo la sconfitta contro l’Hellas Verona, che però non preoccuopa José Mourinho: “Non posso dire a voi tutto quello che analizzo io. Non voglio entrare in questa dinamica, nello stesso modo di quando abbiamo vinto tre partite di fila in campionato più altre tre di Europa, non sono entrato in questa dinamica di euforia e non entro adesso nella dinamica di problema. Abbiamo perso una partita, non abbiamo giocato bene e per me basta così. Ai miei giocatori gli ho detto quello che gli dovevo dire, analizzando la partita nel dettaglio. Abbiamo analizzato la partita guardando al futuro, perché quella partita lì è stata già persa e i punti non sono recuperabili”.
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Alla domanda sul passo falso di Verona, per un allenatore di tale esperienza, Mourinho risponde così: “Non ho capito bene la domanda. Qui è facile entrare nella dinamica dell’euforia e della depressione. Mi avete visto celebrare come un pazzo una vittoria speciale in una gara speciale, in un minuto speciale, però mi avete visto euforico 1 minuto in due mesi, solo una volta. Mi avete sempre visto tranquillo, equilibrato, non euforico, a dire che una squadra che è finita settimana, ora non mi vedrai in una dinamica opposta per una partita persa. Non ho detto nulla sull’arbitro, sulla pioggia, sul campo, sono stato troppo onesto, magari un pareggino andava bene, però abbiamo perso, siamo tristi ma siamo ancora equilibrati. Voi non è che in un risultato mi mettete di qua o di là. Io so perché sono venuto qui, esattamente per il mio livello di esperienza, di maturità, di equilibrio, per non mandare questa gente in euforia oppure in depressione perché abbiamo perso. Abbiamo tanto da fare. Siamo solo candidati a vincere la prossima partita, abbiamo perso. Lunedì giorno libero non per me e per il mio staff, alle 10 di mattina eravamo qui. Il giorno dopo arrivano i giocatori, analizzare tutto, riunione individuale, riunione collettiva. Ora c’è l’Udinese, siamo candidati a vincere la partita, noi come loro. Io sono tranquillo, magari sono meno felice ma è normale. Anche di questo abbiamo parlato. Trasformare tristezza in motivazione, non in depressione. Se noi abbiamo un problema grosso per una sconfitta, immagino le altre squadre. Noi dobbiamo fare la nostra strada, fatta di tranquillità e ambizione”.
Sulla partita di domani: “Hanno un’ottima organizzazione di gioco. Una squadra solida, che sa come difendere, sa come far danno all’avversario. E’ una squadra difficile. Se loro giocano di nuovo con difesa a 5 è diverso rispetto al Verona. Hanno stabilità nel loro gioco, una squadra fisica e nello stesso tempo con gente di qualità. Sarà una partita difficile per noi”. Dopo i tre gol presi c’è preoccupazione per la fase difensiva? “Se dovevo lavorare in poco tempo i Friedkin mi davano 3 mesi di contratto, non 3 anni. Quando dico io intendo noi, tutti giocatori e staff. In tre mesi è molto molto difficile. Puoi sviluppare una squadra che è già squadra, in tre mesi. Quando non sei ancora una squadra non si riesce in tre mesi. Le occasioni contro il Sassuolo sono conseguenza anche di ambizione nostra, non è un problema per me. Se perdo una partita per troppa ambizione o troppa voglia di vincere, anche il cambio che ho fatto è un cambio che rompe ancora di più. Questo per me non è un problema, il problema sono tre gol in una partita, sono troppi. Nella partita contro il Verona abbiamo avuto i problemi, così come nel gioco. Posso dire che in quella partita lì abbiamo giocato male. Faraoni ha fatto il gol della vita in un momento della partita che poteva tornare, ma non ho cercato alibi. Arbitro bravo, campo buono, non sto in questa dimensione. Abbiamo perso e basta, domani c’è un’altra partita”.
Poi sulla formazione, Vina non giocherà, ma probabilmente continuerà con Calafiori e non Ibanez a sinistra: “E’ un giocatore valido, però ha comunque 19 anni e con poche partite di Serie A. Valido è per noi, se fai la stessa domanda a 3-4-5 squadre che sono le più forti di Serie A magari il loro allenatore ti direbbe che non è valido, perché ha 2 giocatori in quel reparto. Per noi è valido, ha fatto una partita timida ma equilibrata. Io mi aspetto sempre dai miei terzini qualcosa in più, un po’ di fiducia per giocare. Andiamo in questa direzione, giocatore con qualità ma senza esperienza, servirà tempo. Giocheranno Cristante e Veretout perché se in altri reparti posso dire di avere giocatori dello stesso livello nella loro completezza, qui non posso dire la stessa cosa”.
Conclude nuovamente su euforia e depressione della piazza: “Io posso controllare solo i giocatori, non posso controllare voi che siete i giornalisti più vicini alla Roma, non posso controllare i tifosi, ma posso cercare di influenzare quelli che sono vicino a me e che sono i giocatori. Mi è piaciuto come si sono comportati dopo le vittorie, abbiamo celebrato quel minuto in più contro il Sassuolo, però nelle altre vittorie ho visto uno spogliatoio equlibrato, così come era triste dopo la sconfitta, ma comunque equilibrato. Dobbiamo trasformare tristezza in motivazione, ma sempre con questo livello di stabilità. Io prima della sconfitta ho anche utilizzato qualche parola con un percorso fatto di curve, non di una strada dritta. Piano piano”.
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