In casa Roma si accendono i riflettori su un calciatore fin qui usato col contagocce, spesso spedito in tribuna. Vuole convincere Mourinho.
Tornano ad accendersi i riflettori sul ruolo del terzino in casa Roma, quasi certamente anche giovedì sarà out Matias Vina, come la nostra redazione aveva anticipato. La coperta sulle fasce difensive è decisamente corta per Mou, che rischia di dover usare sempre gli stessi uomini, ovvero Karsdorp sulla corsia di destra e Calafiori su quella sinistra. Alternativa valida rimane l’impiego di difensori centrali nel ruolo, specificatamente Roger Ibanez per quanto riguarda l’out destro. Mentre sono diverse le bocciature nel ruolo, almeno fin qui.
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C’è un giovane calciatore che fin qui ha collezionato una bocciatura dopo l’altra, tanto da essere considerato da tempo sul piede di partenza. Il laterale statunitense Bryan Reynolds fin qui non ha convinto il tecnico portoghese. Solo un apparizione per lui, nei preliminari di Conference League, competizione europea che ha sancito anche una parziale bocciatura. Si perché mentre la Roma passeggiava sul campo, nel trionfo contro il CSKA Sofia, entrambi i terzini hanno chiesto il cambio. Niente da fare però per il giovane statunitense, che è rimasto a guardare in panchina, preferito il già citato Ibanez prima, Kumbulla sulla fascia sinistra poi.
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Non si da per vinto Reynolds, che nelle scorse ore ha concesso una lunga intervista al canale sportivo CBS SPORTS. Ecco le parole del laterale statunitense.
Si parte dall’ambientamento a Roma: “Sto bene. Roma è la capitale d’Italia, andare in centro e muoversi all’inizio può essere difficile, così come vivere in un altro Paese da solo. Ma Roma è il top, mi piace molto e voglio solo giocare”.
Sul rapporto con Mourinho: Quando hanno annunciato Mourinho la prima reazione è stata ‘wow’. Ero a Roma, ed ora c’era uno dei migliori allenatori del calcio e lavoravo con lui. Non è una cosa semplice, è difficile perché vuoi sempre fare bella impressione sull’allenatore, non importa chi sia, ma Mourinho è un grande nome. L’unica cosa che voglio fare è lavorare, fare bella impressione e iniziare a giocare”.
Le principali differenze tra il calcio statunitense e quello italiano: Sin dal primo allenamento con la Roma, quando giravo lì intorno perché ero ancora in vacanza, guardando le azioni degli allenamenti ho pensato “Wow”, questo è incredibile. Anche in allenamento andava tutto così veloce. Devi pensare molto più velocemente e ragionare in modo più intelligente. Il giorno del mio debutto contro il Parma, appena ho preso la palla i ragazzi mi chiamavano il pallone così velocemente e io pensavo “Wow, wow, wow”.
In chiusura, un pensiero sul titolare di ruolo, Rick Karsdorp: “Anche quando non gioco cerco di guardare Rick. Karsdorp gioca una serie di partite, io sono bravo ad attaccare ma devo migliorare davvero a livello difensivo. Ovunque sia la palla in campo cerco di guardare la sua posizione in campo.
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