Roma, Mourinho e l’arma micidiale di cui si può avvalere lo Special One in determinate partite: ecco a cosa ci stiamo riferendo.
In queste prime apparizioni stagionali, Mourinho ha deciso di puntare sempre e comunque sul 4-2-3-1, affidandosi alla forza del suo centrocampo e sull’impatto dirompente che Tammy Abraham ha avuto sul campionato italiano. Il sacrificato per eccellenza è stato Borja Mayoral, cui è stato concesso uno scampolo di gara contro la Salernitana, a risultato ormai acquisito; Eldor Shomurodov, invece, è riuscito a ritagliarsi un posto con maggiore continuità rispetto al suo collega spagnola, alla luce dell’ottimo precampionato disputato.
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Tuttavia, la stagione è lunga, e ci saranno sicuramente occasioni per vedere più attaccanti all’opera contemporaneamente; basti ricordare alle circostanze nelle quali Mou, quando con l’Inter si trovava in svantaggio, faceva ricorso a tutta l’artiglieria pesante dalla panchina, giocando spesso spezzoni di partita a trazione anteriore. Sicuramente il modulo con tre incursori/trequartisti alle spalle della punta centrale è un marchio di fabbrica, che, con le dovute proporzioni, il tecnico lusitano ha adoperato anche negli anni del Triplete con i nerazzurri, ma si tratta di un modulo che può subire variazioni a gara in corso.
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Con avversari chiusi, compatti dietro la linea della palla, l’imprevedibilità di Shomurodov e l’abilità di finalizzatore di Mayoral saranno sicuramente utili; alcune volte, le due punte potrebbero servire anche a far salire la squadra, soprattutto quando il centrocampo sarà in sofferenza. Mou ha plasmato una squadra poliedrica, capace di interpretare diversi ruoli a seconda dell’avversario: il tempo ci dirà se la metamorfosi mourinhana sia giunta ad una fase avanzatra.