L’ingaggio di Mourinho da parte della Roma è sicuramente la notizia del giorno, abbiamo raccolto il pensiero di Alvise Cagnazzo
“Prendere Mourinho senza Champions League, con problemi di bilancio, significa tanto. È un messaggio forte alla Serie A, la Roma vuole stare tra le grandi ma se non compra nessuno Mou da solo non può fare niente. Ancelotti al Napoli è stato un flop perché non ha avuto ciò che ha chiesto a De Laurentiis e così è andato via”. Esordisce così Alvise Cagnazzo, giornalista del ‘Daily Mail’, raggiunto da Asromalive.it per commentare l’ingaggio dello Special One da parte della Roma. “Al momento Mou è inferiore tatticamente a Conte, perché non ha mai mutato stile di gioco nella sua lunga carriera: il calcio si evolve e anche il criticato Conte ha cambiato qualcosa, migliorando il suo 3-5-2 col doppio playmaker. Mou può essere come l’araba fenice: rinascere dalle ceneri della sua parabola discendente. Ma è carismaticamente ancora un top level tra gli allenatori. Il suo schema è quasi sempre lo stesso e preferisce imbottire il centrocampo: la Roma troverà un allenatore diverso rispetto a Fonseca che preferisce attendere piuttosto che costruire”.
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Cagnazzo è poi tornato sulle ragioni dell’esonero dagli Spurs. “Il Tottenham è un club che ha avuto Pochettino: passare da lui a Mou è stato uno shock che non ha portato frutti insperati. Uno shock perché Mou è un vincente ma le sue scorie di ex Chelsea hanno pesato molto sul suo cammino negli Spurs, senza dimenticare un salario elevatissimo. Eppure ha scelto la Roma che non andrà nemmeno in Champions League, stranissimo. Sino a stamane le voci avevano accompagnato il fallimento della trattativa Sarri che a conti fatti sarà saltata qualche giorno fa. È stata un’operazione last minute conclusa quando Mou ha annunciato che sarebbe tornato in Italia”.
Sul mercato giallorosso, difficile lanciarsi in previsioni affrettate. “Il mercato lo farà il bilancio, non Mou. Anche per questo tale mossa di mercato mi stupisce: la Roma ha perso il treno europeo. Dzeko e tanti altri dovranno fare i conti non solo con il piacere del proprio allenatore ma soprattutto con quella dei conti finanziari del club. Trattativa lampo? Mou ha firmato un contratto editoriale in Inghilterra per gli Europei: da qui si capisce che la notizia del suo ingaggio alla Roma è una cosa non preventivata. La sua idea era di andare da opinionista agli Europei, poi una telefonata dalla cadenza americana ha stravolto tutto. Mourinho è stato scelto perché rappresenta una icona e non perché deve garantire chissà quale segreto tattico: lui sarà la bandiera americana a Roma dei Friedkin. Roba del tipo “Attenti, siamo capaci di tutto”!”.
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