Calciomercato Roma, i giallorossi hanno stupito una piazza intera con la clamorosa ufficialità giunta nella giornata di oggi, martedì 4 maggio. Dopo la notizia circa la separazione tra giallorossi e Fonseca, il club capitolino ha ufficializzato Josè Mourinho come nuovo allenatore.
Il portoghese era stato esonerato dal Tottenham diverse settimane fa e alcune dichiarazioni rilasciate ultimamente sembravano lasciar trasparire un certo interesse per un clamoroso ritorno in Italia.
Per quanto il suo nome fosse stato annoverato tra i probabili sostituti di Fonseca, il mister in pole sembrava essere Maurizio Sarri e i presupposti per arrivare all’ex Inter non sembravano assolutamente esserci.
Ciò che ha sorpreso è stata, dunque, la gestione mediatica della situazione che ha spiazzato piazza e stampa.
Lungi dal credere che un ottimo allenatore basti per raggiungere obiettivi importanti, i Friedkin sembrano intenzionati a fare un calciomercato volto ad assecondare le richieste di un tecnico che pretende di essere accontentato.
Sicuramente ci saranno numerose cessioni ma non è da escludersi che alcuni elementi destinati a partire possano decidere di restare per il lustro di essere gestiti da un uomo spogliatoio così importante.
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L’approdo dello “Special One” potrebbe però anche accelerare delle trattative in uscita. In particolar modo, in un momento di grande fermento come questo, ai più lucidi non dovrebbero essere sfuggite alcune recenti dichiarazioni rilasciate da Mkhitaryan.
L’armeno non ha ancora rinnovato il contratto, per volere di Raiola, e Mourinho potrebbe acuire la difficoltà della vicenda.
Lo scorso dicembre, infatti, l’ex Arsenal è stato protagonista di un lungo video dello youtuber russo, Yevgeny Savin. Tra i tanti punti toccati, evidenziamo proprio quello relativo alla “relationship” con mr. Mou.
“Ai tempi del Manchester United c’erano paparazzi tre giorni a settimana. Ti filmavano mentre entravi in macchina, come eri vestito… Una volta arrivati al centro sportivo loro erano ancora lì. Ogni passo era controllato. Se Mourinho è l’allenatore più difficile della mia carriera? Sì, potrei dire di sì”.
Ancora: “E’ un vincente di natura. Vuole che tu vinca e che tu faccia quello che ti chiede. E’ difficile per chiunque. Ci sono state divergenze e conflitti, ma non hanno avuto un forte impatto sul buon lavoro e i tre trofei vinti. Se è vero che mi ha attaccato dopo la partita e mi ha spinto dicendo che dovevo allenarmi? Si è vero. Tutto è iniziato da lì. Ho pensato: “Non ho altro da aggiungere al Manchester. Lavoro, presso, aiuto la squadra, segno e qualcuno è anche insoddisfatto. Non volevo perdere tempo e giocare a calcio”.
Infine: “Giocare al Manchester è comunque un’occasione che ti capita una volta nella vita. Scendere in campo insieme a Ibrahimovic, Pogba, Mata, De Gea… Se dovessi ritornare indietro nel tempo, avrei rinnovato il contratto con i Red Devils. Non mi pento però di ciò che ho fatto”.
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