Roma, svolta nella questione stadio | Il piano dei Friedkin

Roma, dopo il primo anno di presidenza Dan e Ryan Friedkin hanno intenzione di apportare numerose modifiche all’interno di un ambiente e di una società che hanno da poco acquistato.

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Dan e Ryan Friedkin ©Getty Images

Se la scorsa estate papà e figlio furono “distratti” dalle numerose burocrazie legate al passaggio di consegne, nei prossimi mesi potranno finalmente dedicarsi totalmente alla costruzione della Roma futura.

Le questioni da risolvere sono numerose e complicate ma non riguardano solo le problematiche legate al campo. Se è vero che la priorità dei due magnati in foto sarà quella di rilanciare la Roma verso posizioni più nobili, è altrettanto vero che tale finalità prevede un’attenzione non circoscrivibile al solo contesto tecnico.

Fonseca andrà via, così come tanti giocatori che si cercherà di rimpiazzare con elementi più validi ma al tempo stesso si cercherà anche di dare una svolta alla questione stadio. Divenuta un vero e proprio taboo da quasi due lustri, occupa una posizione centrale all’interno del progetto volto a cambiare definitivamente la dimensione (e forse la storia) della realtà calcistica giallorossa.

Le speculazioni e le difficoltà incontrare da Pallotta negli ultimi anni non hanno scoraggiato i due nuovi proprietari che hanno instaurato diversi contatti con il Campidoglio tramite il dirigente Stefano Scalera.

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Roma, il piano per il nuovo stadio

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Stando alla ricostruzione del Corriere dello Sport, bisognerà innanzitutto attendere la conclusione della dialettica tra Comune ed Eurnova per poi successivamente cercare di snellire l’iter burocratico e accelerare i tempi.

Dopo l’archiviazione della proposta attuale e i voti in giunta e assemblea capitolina, i Friedkin potranno avanzare nuove proposte, previo l’annullamento della pubblica utilità a Tor di Valle.

L’area scelta potrebbe essere quella di Torrespaccata e Tiburtino, abbandonando dunque definitivamente Tor di Valle che sarà comunque acquistata da Vitek. Probabile che il ceco voglia sfruttare l’area per un parco a tema o sperare che i Friedkin si convincano a considerare nuovamente questa sede.

Seppur difficile, quest’ultimo scenario non è da escludersi ma presupporrebbe un progetto più snello e più sostenibile. Seguiranno aggiornamenti.

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