Roma, intervista esclusiva al giornalista Massimo Caputi che dice la sua sul futuro giallorosso: Fonseca (con Allegri e Sarri sullo sfondo), Dzeko, Pellegrini e Zaniolo.
In attesa di vedere all’opera la Roma negli ottavi di finale di Europa League, l’Italia ha perso ieri una delle partecipanti alla stagione 2020/2021 delle coppe europee. La Juventus è stata eliminata a sorpresa dal Porto, squadra che nel campionato portoghese ha meno punti del Braga, fatto fuori con facilità della Roma nei sedicesimi di Europa League.
Il noto giornalista sportivo Massimo Caputi, prima di approfondire le tematiche relative ai giallorossi, ha commentato l’eliminazione della Juventus e la serata no di Cristiano Ronaldo. «Contro il Porto Ronaldo è stato assente, non ha influito: una prestazione incolore come quella dell’andata. Il suo ingaggio da parte della Juventus non può essere definito un fallimento perché con lui i bianconeri hanno comunque vinto dei trofei. In campo internazionale però non ha raggiunto gli obiettivi prefissati, e la Juventus lo aveva ingaggiato proprio per provare a vincere la Champions League».
La Juventus fuori dalla Champions League non è il fallimento di Cristiano Ronaldo, ma lo spunto per interrogarsi sulla competitività del calcio italiano in Europa. «L’Inter, prima in classifica in Serie A, è stata eliminata dalla Champions League come ultima del girone. La Lazio è praticamente fuori, vediamo cosa faranno Milan e Roma. Forse solo l’Atalanta rappresenta un caso a parte, è la dimostrazione di come si dovrebbe giocare in Europa, con ritmi più alti e pressing continuo».
Un gioco offensivo per certi versi simile a quello della Roma di Fonseca. «Giudico positivamente il lavoro svolto finora da Fonseca. Ha dato una precisa identità, un gioco più offensivo ed europeo. Serve però un ulteriore salto di qualità: maggiore cattiveria agonistica, sacrificio nella corsa, solidità difensiva senza snaturare il gioco d’attacco. Complessivamente penso che la classifica attuale sia migliore di quanto ci si potesse aspettare. Un altro aspetto importante è che grazie al suo lavoro sono migliorati tanti calciatori, vedi Karsdorp, Ibanez e Mancini. Anche Mkhitaryan è cresciuto molto dopo anni difficili.
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Nonostante il lavoro giudicato complessivamente positivo da parte di Massimo Caputi, il futuro di Paulo Fonseca resta in bilico, con Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri sullo sfondo. «L’appeal di Allegri è forte, si tratta di un allenatore che ha vinto e che dà la sensazione di potere chiedere rinforzi di qualità alla società, piace ai tifosi anche per questo motivo. Penso però che i Friedkin, a meno di sorprese, non spenderanno somme eccessive per rinforzare il club, non mi aspetto acquisti folli da 80 milioni di euro, ecco. Sarà una campagna di rafforzamento razionale. Di sicuro se l’altro nome per il futuro della Roma è Sarri, allora tengo Fonseca».
La Roma del futuro secondo Massimo Caputi sarà inoltre senza Edin Dzeko: «Non mi aspetto altri colpi di scena. Dzeko andrà via, è un attaccante fortissimo però guadagna tanto e per una questione anche anagrafica la Roma punterà su altro. Borja Mayoral considerando la giovane età e i tempi di adattamento al calcio italiano sta facendo il suo, ma servirà un altro attaccante di grande profilo».
Se Dzeko andrà via, Massimo Caputi non vede un futuro luminoso per i giallorossi senza Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. «Sono tutti e due fondamentali per la Roma e non ho dubbi che i Friedkin puntino tutto su di loro».
Due giovani che sono stati al centro di polemiche anche per differenti questioni extracalcistiche. Nel caso di Pellegrini la foto con Immobile: «Pellegrini paga il fatto di essere capitano e romano. Un consiglio che posso dargli è di mettere da parte la sfera privata. I calciatori non possono pensare che gli è tutto permesso. Alcune cose è meglio non evidenziarle sui social».
Social dove è spesso protagonista anche Zaniolo: «Vediamo come tornerà dall’infortunio. Deve dimostrare il suo valore, consapevole del fatto che più continuerà a mettersi in mostra più non gli verrà perdonato nulla. Si tratta comunque di un punto fermo della Roma del futuro, la Roma punta molto sui giovani e i recenti rinnovi voluti dai Friedkin ne sono la conferma».
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