“Amami e Basta”, in occasione della Giornata Internazionale della donna, Betty Bavagnoli, Amra Dzeko e Annamaria Serturini si sono sfidate a biliardino all’ombra del Colosseo.
Continuano le iniziative messe in campo da Roma Cares per “Amami e Basta”, la campagna contro la violenza sulle donne lanciata a seguito del protocollo di intesa siglato dalla Fondazione con Roma Capitale. In occasione della Giornata Internazionale della donna, Betty Bavagnoli, Amra Dzeko e Annamaria Serturini si sono sfidate a biliardino all’ombra del Colosseo.
Roma Cares è impegnata da tempo nel supporto alle donne vittime di violenza: la Fondazione ha messo a disposizione una serie di corsi di formazione al mondo del lavoro, anche grazie al contributo di ManPowerGroup e della sua Fondazione Human Age Institute.
All’evento, che segue il lancio di #ChooseToPlay, hanno preso parte anche la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi e la direttrice raccolta fondi di Medici Senza Frontiere, Annalaura Anselmi, oltre all’attore Francesco Arca.
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Betty Bavagnoli ha detto la sua sull’iniziativa: “Il Club e Roma Cares hanno dimostrato ancora una volta di voler sostenere tutte le donne e i loro diritti, non solo l’8 marzo, ma tutti i giorni dell’anno. Noi come squadra femminile dell’AS Roma non potevamo assolutamente mancare in una giornata così importante, che ci rappresenta”.
“Oggi – dice Sabrina Alfonsi – non è una festa ma la Giornata Internazionale dei diritti delle donne. In quest’anno così difficile, è ancora più necessario lavorare affinché i diritti di tutte e tutti vengano consolidati. Parità di genere e di retribuzione, diritti civili, cittadinanza, rappresentanza, contrasto alla violenza: queste sono le sfide che solo insieme possiamo cogliere, istituzioni, associazioni, territori e società. Ringrazio la Fondazione Roma Cares che con la sua campagna Amami e Basta contribuisce a diffondere messaggi positivi per una cultura della parità e non del possesso”.
Medici Senza Frontiere (MSF), che nel 2021 compie 50 anni e che affiancherà Roma Cares nelle iniziative di Amami e Basta, ha partecipato all’evento. In Paesi lacerati da un conflitto armato, colpiti da un’epidemia o da una catastrofe naturale, le donne sono infatti tra i soggetti più vulnerabili: sono vittime di violenze, muoiono di parto e hanno scarso accesso alle cure mediche. In occasione della Giornata internazionale della donna, Medici Senza Frontiere ha portato quindi la testimonianza di tante donne che a causa di guerre, come in Afghanistan o Iraq, lottano ogni giorno per la loro sopravvivenza e quella dei loro figli.
“Le donne, insieme ai bambini, sono tra i nostri pazienti più numerosi. Nei paesi dove lavora MSF, diventare madre è una sfida quotidiana, ma grazie ai nostri donatori riusciamo a portare cure mediche anche nei posti più remoti e dimenticati del mondo”, spiega Annalaura Anselmi, direttrice raccolta fondi di MSF.
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