Roma-Milan, la chiave tattica della gara: i pericoli maggiori arrivano dalle corsie esterne con Hernandez e Saelemaekers. Mkhitaryan decisivo.
Occhio a Hernardenz ma, sopratutto, in questo caso, a Saelemaekers. Eh sì, la Roma dovrà stare attenta sopratutto all’esterno d’attacco rossonero, che agirà nella zona di Fazio. Il difensore che a Benevento, nel debutto in campionato, ha mostrato la ruggine di un anno in panchina, potrebbe andare in difficoltà nell’uno contro uno. Sarà fondamentale Spinazzola, che avrà il compito di andare subito al raddoppio di marcatura.
Dall’altro lato Mancini e Karsdorp se la dovranno vedere con Theo Hernandez e Rebic. E qui Fonseca può stare un po’ più tranquillo. Ma occhio alle scorribande, quasi sempre letali, del terzino rossonero. Che oltretutto riesce anche ad attaccare per vie centrali aiutandosi con Ibrahimovic che viene incontro e lui che si butta alle sue spalle. La chiave tattica della partita potrebbe essere proprie sulle corsie esterne.
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Roma-Milan, il ruolo di Mkhitaryan
Sarà l’armeno che avrà il compito di trovare alle spalle di Tonali e Kessie lo spazio giusto per puntare faccia alla porta. Se davvero giocherà Tomori al posto di Romagnoli, allora Mkhitaryan potrebbe avere vita facile a trovare la luce, in quella zona di campo, per poi girarsi e puntare. Pellegrini, molto bravo anche in questo fondamentale, dovrà sicuramente oscurare la prima linea di passaggio rossonera che vede Kessie in grado di andare a prendersi il pallone e smistare con una certa qualità la sfera. La fonte di gioco rossonera è soprattutto l’ex atalantino, con Tonali che al momento non crea grandi fastidi.
Poi c’è anche lo scontro Ibra-Cristante. La potenza fisica, al difensore giallorosso non manca. Evitare l’anticipo sul rossonero, questo sicuramente è il primo compito: bisogna “accompagnarlo” all’uscita senza dare la possibilità allo svedese di poter guardare la porta. Potrebbe essere letale.