Roma, a molti le parole dei calciatori non sono piaciute. Non si può perdere ed essere felici. E a volte il silenzio è d’oro.
Allo stadio non ci si può andare. E allora i tifosi giallorossi tra social e radio hanno sfogato il loro disappunto – scrive Il Messaggero – dopo la sconfitta di sabato. E se Fonseca, Villar, Veretout e Pau Lopez, con i loro post sui social, hanno visto il bicchiere mezzo pieno, chi ha il giallorosso nel cuore, non può essere felice.
“Il dolore è muto” ricordava Seneca, quindi sarebbe il caso anche di saper accettare la sconfitta senza utilizzare frasi (“Alla pari con i campioni” “Ripariamo da qui” e “Daje”) che alla lunga stancano e soprattutto sembrano proprio fatte per i social. È evidente quindi che alcune volte il silenzio è davvero d’oro. Soprattutto se perdi 2-0 e ti ritieni soddisfatto. Non si può. Certo, poi i leoni da tastiera che hanno costretto Veretout a bloccare i commenti sono ingiustificabili. Ma quelli non si devono comunque prendere in considerazione.
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Roma, se la squadra torna “simpatica” per le avversarie perché perde
La Roma conferma di non essere all’altezza dei migliori, scrive invece il Corriere dello Sport nello spazio riservato ai tifosi. Il presidente Viola ricordava quanto affetto ci fosse nei confronti della squadra quando rischiava di non vincere nulla. E la dimensione della Roma al momento è questa: un club e un allenatore che si difendono e vedono il bicchiere mezzo pieno nonostante la sconfitta.
I limiti ci sono. Ma la realtà adesso che la Roma si accontenta di un buon possesso palla e di averle prese dal miglior calciatore al Mondo. La sconfitta contro la Juventus ha lasciato quindi strascichi importanti. Ma questa squadra deve cambiare atteggiamento in campo e mentalità fuori se vuole raggiungere i risultati.