Oggi è il giorno della presentazione del nuovo direttore generale giallorosso Tiago Pinto. Alle ore 13:30 ci sarà la conferenza stampa del portoghese, il primo vero acquisto della gestione Friedkin, che dal 1 gennaio scorso è entrato a far parte dello staff capitolino. Sarà lui, insieme a Paulo Fonseca e a Morgan De Sanctis, a dirigere le mosse sul mercato.
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ASROMALIVE.IT HA SEGUITO LA CONFERENZA IN TEMPO REALE
“Buongiorno a tutti, vorrei rispondere alle vostre domande in italiano ma sto ancora studiando per la migliore conoscenza della lingua, quindi risponderò in portoghese per essere più preciso. Grazie”
Ci può raccontare le sue sensazioni in questi primi giorni a Roma?
Sono molto felice di essere qui, molto motivato per questo progetto. Confesso che questi primi giorni non sono stati facili, un conto è lavorare da casa, un conto telefonicamente e un conto sul posto. Fortunatamente da ieri sono qui a trigoria per poter lavorare con lo staff e con l’allenatore.
Cosa l’ha convinta a lasciare il Benfica e a scegliere la Roma?
Come voi già sapete, i giornalisti italiani sono stati molto bravi. Conoscete la mia grande storia d’amore col Benfica, perciò non è stato semplice. Quello che mi ha convinto sono stati i colloqui avuti con Dan e Ryan Friedkin, che mi hanno spiegato le loro intenzioni, il loro progetto e quello che vogliono costruire. Le loro conversazioni mi hanno motivato, mi hanno convinto di essere un elemento importante, di poter mettere in grado la Roma di essere più competitiva e di poter vincere dei titoli.
C’è molta voglia Tiago di conoscere i progetti dei nuovi proprietari della Roma, qui negli anni passati non si è vinto, non si vince un trofeo dal 2008. Cosa si deve aspettare la tifoseria? Investimenti per provare a vincere subito oppure un progetto più futuribile, costruire un gruppo di giovani che possano avere l’ambizione di vincere qualcosa?
Innaizutto la ringrazio per la domanda. In Italia già tutti si sono resi conto di quello che è stato il grande sforzo di Dan e di Ryan di mantenere la sostenibilità per questo club. Questo è un progetto a medio e lungo termine, la sostenibilità di un grande club è di vitale importante se si vuole vincere in futuro. Nessuno nel calcio è in grado di stilare un calendario o la tempistica con la quale si vincerà. Quello di cui sono certo è che ci deve essere un’ambizione quotidiana, lo staff, l’allenatore, tutte le persone che lavorano qui devono fare meglio del lavoro precedente. I calciatori ogni giorno devono essere migliori e le prestazioni quindi devono essere di partita in partita sempre migliori. Se saremo in grado di fare questo i risultati e i titoli arriverano, ma la sostenibilità è imprescindibile.
Ha molte pratiche sulla scrivania, ne scelgo due. Sulle trattative del mercato invernale?
Prima di tutto con il mister Fonseca non abbiamo il problema della lingua. Per il mercato stiamo lavorando quotidianamente per trovare le soluzioni migliore. Ribadisco che questo è un progetto a medio e lungo termine ma stiamo lavorando tutti i giorni per rendere la squadra competitiva.
Sulla trattativa di rinnovo con Lorenzo Pellegrini
Non c’è alcun dubbio. Lo vedrete nel tempo, sono una persona trasparente a cui piace dire sempre la verità. Pellegrini incarna quello che è il nostro progetto, giovane, grande talento, profondamente legato alla Roma. Presto faremo tutto il possibile per realizzare questo rinnovo.
Pensa che la vittoria di un titolo possa arrivare in tempi ragionevolmente brevi?
A questa domanda in parte avevo già risposto. Nel calcio è impossibile stabilire una data entro la quale si vincerà. Senza entrare in esempi concreti, ma tutti avete presente i casi in Europa con investimenti importanti per vincere e non si ottiene nulla. Stiamo lavorando per una Roma più competitiva e sono sicuro che se tutti i giorni lavoreremo con impegno, sono sicuro che raggiungeremo gli obiettivi.
Vista la sua esperienza nel Benfica come si fa a raggiungere il doppio obiettivo di un club che non ha le risorse come Juventus e Inter, anzi è fortemente indebitato?
Innanzitutto vorrei premettere che bisogna fare attenzione ai paragoni. I club sono diversi, i paragoni sono diversi, hai citato Inter, Juventus e Benfica. Quello che è chiaro è che questo club vuole trattenere i migliori giocatori il più a lungo possibile, ma al tempo stesso siamo tutti consapevoli di quello che sta accadendo nel mondo. Con il Covid tutti i club stanno cercando di reinventarsi. Vogliamo far crescere i nostri migliori giocatori, trattenerli ed essere il più possibile competitivi per vincere.
Può confermare che la Roma entro giugno dovrà effettuare un quantitativo importante di plusvalenze per rientrare nei paletti del Fair Play Finanziario?
Ancora una volta, non vorrei ripetermi. Il mondo è cambiato, ne abbiamo la piena consapevolezza. Sia in Italia che in Europa ci sono regole finanziarie da rispettare. Siamo qui per lavorare insieme per trovare le migliori soluzioni al momento giusto, con l’obiettivo chiaro di vincere a medio-lungo termine. Questo vale sia a livello di ambizione come titoli che come valutazioni sul mercato. Siamo tutti consapevoli che la situazione è cambiata e nemmeno il mondo del calcio sfugge a questo contesto. Abbiamo la consapevolezza che tutti dobbiamo saperci reinventare.
Che ruolo avrà nelle scelte di calciomercato Ryan Friedkin?
Una volta di più vorrei ribadire il concetto che lavoriamo in squadra e nessuno di noi si sente una super star. Non è questo il mio modo di lavorare. Il lavoro del mercato mi piace molto ma lo farò sempre a stretto contatto con Dan e Ryan ai quali spetta la decisione finale. Noi siamo qui per lavorare, fare crescere la Roma, in sintonia e non che da qui a qualche tempo qualcuno possa dire ‘questo è stato un acquisto di Tiago Pinto’, sebbene sia io ad occuparmi di queste cose, lavoro sempre di squadra e in particolare a stretto contatto con la presidenza.
Nominerà un nuovo direttore sportivo?
Tanto per essere chiari. Non arriverà nessuno e nessuno sarà contattato per il dipartimento che lei ha citato. Il mio ruolo è quello di General Manager, di tutta l’area sportiva, a stretto contatto con i presidenti, ma lavorerò con tutte le persone che sono già qui alla Roma, in questo senso la mia missione è molto chiara. Conoscere questi collaboratori per capire quali sono i processi che hanno implementato e dare poi il mio contributo, altrimenti la mia presenza qui non avrebbe molto senso. Gli obiettivi sono ben chiari, lavorare con le persone che sono qui e di tutta la gestione sportiva con Dan e Ryan.
Che tipo di struttura vuole creare? Creerà un’area scouting?
Ritengo che attualmente è imporantissimo, e fa la differenza, avere un dipartimento di scouting molto forte e molto solido. Sono cambiate molte cose in questi anni a livello di analisi dei calciatori. E’ importante avere uno scouting forte, ma questo non significa che le persone già presenti non lo siano. L’importante è che sia uno scouting della Roma e non di Tiago Pinto, di Tizio o di Caio. Progettare le basi per avere una banca dati con maggiori informazioni possibili che mi consentano di prendere le migliori decisioni possibili.
Quante operazioni pensa di poter fare a gennaio e il numero di queste pensa possa incidere sul prossimo mercato estivo?
(ride, ndr) Stiamo molto attenti sul mercato. C’è molto lavoro invisibile che permetterà di fare operazioni a medio-lungo termine. Non sono in grado di dire quante operazioni faremo, ma stiamo lavorando per poterle fare. Anzi aggiungo una promessa, corro questo rischio. Da qui alla fine del mercato sarò disponibile nel rispondere alle vostre domande su quello che è stato fatto.
Su Fonseca
Ho lavorato con diversi allenatori e vado molto orgoglioso del fatto di aver lavorato con un’ampia mentalità. Paulo Fonseca sarà il quinto allenatore con il quale collaborerò, conosco molto bene la sua carriera, mi riconosco nella sua identità, un calcio offensivo, dinamico, fatto di possesso di palla. Ribadisco che le sue idee sono quelle che vogliamo per il nostro club.
Al giorno d’oggi nessuna grande società al mondo può prescindere da un solido comparto scouting. Vuole strutturare questo importante comparto dell’area scouting affidando delle zone del mondo ad ogni osservatore? Nella scelta del giocatore qual è per lei il rapporto nell’analisi dati ed occhio umano?
Come spesso capita in altri ambiti della vita l’equilibrio è l’elemento essenziale. Ci sono casi come quelli del Bradford che si sono basati solamente sulle statistiche, così come nel mondo della pallacanestro. Ritengo che sia necessario avere un equilibrio. E’ evidente che anche oggi date le difficoltà nel viaggiare, è importante dare il valore a questo aspetto. Per quanto mi riguarda apprezzo entrambi i fattori. L’occhio della persona esperta che ha giocato a calcio, ma al tempo stesso apprezzo i dati, le statistiche, tutti gli strumenti raffinati.
Sulle commissioni agli agenti, come pensate di gestire questa tematica nelle trattative? E’ vero che la volontà di non pagare un milione di commissione all’agente di Reynolds ha influito in maniera importante per questo affare?
Innanzitutto non vorrei parlare del passato. Ho il massimo rispetto per chi ha occupato questa posizione in passato alla Roma. Per le commissioni non parlerò di nessun caso individualmente. Gli agenti fanno parte del mercato e noi in quanto grande club rispettiamo gli agenti e onoreremo tutti i nostri impegni, ma questo è un tema al quale dedicheremo la giusta attenzione.
L’ultimo mercato della Roma lo ha fatto il CEO, il ruolo del direttore sportivo classico alla Roma è un concetto superato?
Ottima domanda. In portoghese abbiamo un’espressione che dice ‘è più importante discutere delle cose che del nome delle cose’. Motivo per il quale che faremo un modello di gestione che ho già spiegato, sempre di concerto con l’equipe che è già presente qui a Roma, con Dan e Ryan sempre coinvolti nel momento di prendere le decisioni più importanti. Spesso ci si sofferma nel discutere sui titoli, le qualifiche, sui nomi e non sulla sostanza del lavoro. Sarò la persona che sovraintenderà su tutta l’area sportiva ma all’inteno del modello che vi ho illustrato.
(fine)
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