Roma, sono circa 170 i milioni di euro andati finora in fumo secondo un’analisi fatta sui mancati introiti dalla nascita del nuovo stadio: ora Friedkin va a caccia della soluzione definitiva.
Il penultimo giorno dell’anno domini 2012, James Pallotta e Luca Parnasi, firmavano l’accordo per la costruzione del nuovo stadio della Roma: tempi di realizzazione rapidi. Doveva essere finito entro la stagione 2016-2017: in campo ci sarebbe stato anche Totti. Poi sappiamo tutti com’è andata a finire.
La Gazzetta dello Sport pubblica oggi un’analisi sui mancati introiti che la Roma ha lasciato nel corso di questi anni: cioè dalla stagione in cui Tor di Valle doveva essere operativo fino ad ora. Addirittura la cifra è vicina ai 170 milioni di euro, calcolando ovviamente la prima parte dello scorso campionato. Poi gli impianti sono stati chiusi.
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Roma, questione stadio: fallimento totale
Il fallimento del progetto dell’ex patron Pallotta è evidente. Problemi su problemi che hanno portato i Friedkin anche a pensare ad una soluzione alternativa. Ci sono in ballo ancora oggi Flaminio e Tor Vergata: ma la pista più veloce rimane comunque quella di Tor di Valle. Con tutti i problemi che ci sono dietro. Questo dello stadio sarà uno dei primi punti che Scalera dovrà risolvere nel momento in cui firmerà il contratto con la società giallorossa.
Friedkin è deciso ad andare avanti. Nel bene o nel male la Roma, con la nuova proprietà, avrà il nuovo impianto dove disputare le partite interne. Ancora non si sa bene quando. Ma prima o poi (speriamo prima) una data arriverà. Da quel momento sarà conto alla rovescia – si spera – per la conclusione dei lavori. Il nuovo stadio porterà incassi importanti. Liquidità che andrà investita anche sul mercato per rinforzare la rosa.