Roma, i Friedkin si sono rivolti al tribunale civile per annullare il pagamento del servizio dei vigili allo stadio. Tra le parti è gelo.
Secondo la Roma, il lavoro dei vigili allo stadio durante la partita, non è un servizio ma una funzione. E allora, il pagamento di oltre 400mila euro, non deve essere autorizzato. Non si deve guardare la cifra, ma sicuramente c’è in gioco un piano politico al quale i Friedkin non ci vogliono stare.
La notizia è riportata questa mattina dalla Gazzetta dello Sport, dove si legge anche che il club ha sempre negato di aver richiesto il servizio dei vigili, evidenziando come, queste spese, siano state calcolate anche dopo il lockdown, quando gli eventi sportivi erano consentiti ma solamente a porte chiuse. Ma in ballo, è evidente, c’è la questione stadio.
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Roma, i Friedkin non vogliono Tor di Valle
Ormai i Friedkin hanno deciso di lasciare l’area di Tor di Valle, dove era previsto il progetto del nuovo stadio. Ma la Raggi spinge in questa direzione. Ma siccome, a primavera, sono in programma le elezioni comunali, la Roma non vuole portare avanti un progetto che non è stato mai condiviso e che, sopratutto, lievita nei costi quasi quotidianamente.
La mossa di portare il comune in Tribunale potrebbe essere letta in questo modo. Cercare di raffreddare i rapporti per dilatare i tempi di un possibile sblocco della questione sui terreni di Tor di Valle. La società giallorossa sta valutando in questi giorni tutte le altre ipotesi in ballo. Non ultima quella del Flaminio, anche se Renzo Piano si è girato indietro.
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