Roma, non passa un giorno senza che i Friedkin non siano a lavoro per lo stadio. Nonostante tutto, Tor di Valle non è scartata.
Stadio: nella testa della proprietà americana questa parola gira tutti i giorni. Anche più volte. I problemi ci sono, inutile nasconderlo. Ma Friedkin vuole un impianto di proprietà per aumentare gli introiti. E si valutano tutte le ipotesi. Ne scrive oggi il “Corriere dello Sport”.
Oltre a Tor di Valle, che per ovvi motivi rimane in piedi, c’è stato un abboccamento con Renzo Piano per cercare di capire se sia possibile ristrutturare il Flaminio. Ma il noto architetto ha declinato l’incarico al momento, oberato di altro lavoro.
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Roma, spunta l’ipotesi Fiumicino
Tenendo conto che la questione passerà in mano a Stefano Scalera appena quest’ultimo metterà nero su bianco sul contratto che lo legherà alla società giallorossa, rimane al vaglio anche l’ipotesi Tor Vergata – a breve i terreni dovrebbero passare al Demanio – e spunta quella di Fiumicino, non distante in linea d’area a Tor di Valle.
Le procedure per far approvare il progetto sarebbero sicuramente più snelle. Ma la sensazione è che Friedkin abbia tutta l’intenzione di fare con calma le cose per poi non perdere ulteriore tempo in futuro. E oltretutto c’è da mettere in chiaro che la proprietà americana ha il desiderio di costruire un impianto a passo con i tempi e che tenga presente di quella che sarà la partecipazione del pubblico agli eventi sportivi dopo la pandemia.
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