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Genoa-Roma: Fonseca: “Chi non ha coraggio non può giocare in giallorosso”

Genoa-Roma, dopo la vittoria schiacciante in Europa League contro il Cluj, i giallorossi cercano il secondo successo consecutivo in campionato nella sfida di domani pomeriggio a Marassi. Il tecnico Fonseca si è presentato al “Fulvio Bernardini” per la consueta conferenza della vigilia.

Ecco le sue dichiarazioni:

Quale differenza nella fase offensiva nel passaggio da Dzeko a Mayoral?
Conosciamo tutti dell’importanza di Dzeko. Era in un momento positivo, ha fatto una grande partita contro la Fiorentina.  Borja ha altre caratteristiche. Ma l’importante è che non cambi l’intenzione offensiva della squadra.

Protegge, con ragione,  i suoi giocatori come Mayoral, ma la corsa al quarto posto è complicata. La qualificazione si deciderà su ogni dettaglio e azione fino all’ultimo. Un giocatore che arriva in questo contesto non dovrebbe essere già pronto?
La Serie A è un campionato diverso. Giocatori come Pedro, con tanta esperienza hanno un adattamento più rapido, ma con un giovane è normale che ci voglia più tempo. È stato così anche  con Carles Perez e con Villar.  Abbiamo bisogno di tempo per questi giovani in un campionato diverso che tatticamente è molto difficile. Dobbiamo dare questo spazio per permettere di crescere.

E’ fiducioso sul ricorso di Verona-Roma? 
È chiaro per tutti che non abbiamo avuto nessun vantaggio, è stato un errore. Non ci può essere la stessa pena per gli errori che hanno dato un vantaggio e quelli che non hanno dato vantaggio. Quindi sono fiducioso.

Da sportivo e da cittadino, che impressione ha avuto sulla la situazione tamponi della Lazio?

Posso parlare soltanto di quello che succede qui, del rigore e di tutto ciò che facciamo qui.

L’anno scorso la Roma si è fermata a gennaio quando sembrava pronta a volare. Quest’anno è pronto a dire che non succederà?
L’importante è adesso, il futuro è domani, non posso parlare di gennaio quando siamo a novembre. La cosa maggiormente importante è la prossima partita, che sarà difficile.

Sta portando la squadra ad avere più consapevolezza. Ora c’è chi costruisce e chi attacca gli spazi: è per questo che i giocatori si trovano bene ugualmente o si sta andando oltre le sue intenzioni?
Non possiamo separare le due cose: è un processo da fare insieme, ci sono giocatori che cercano più gli spazi e la profondità. Abbiamo altri giocatori che sono più pronti per iniziare la costruzione, ma è un processo della squadra e non possiamo dividere le due cose. La squadra sta capendo quello che è importante fare e quello che i giocatori devono fare.

State pensando di trattenere i giocatori e non lasciarli partite per le Nazionali come stanno facendo alcuni club grazie alla regole FIFA? Cosa ne pensa il presidente?
Sono le autorità competenti che decidono.

Contro il Cluj ha avvicinato Mkhitaryan a Mayoral. Vista l’assenza di Dzeko riproporrà le due punte? Chi tra Pedro e Mkhitaryan è più indicato?
La mia scelta di giocare con due punte non è stata in funzione di Borja Mayoral ma della partita e degli avversari. Non ho scelto un giocatore per giocare vicino a Borja, in realtà era una strategia.

Una piccola nota negativa è negli errori nelle uscite dal basso.  Non le sembra che i giocatori eseguano un compito più che leggere una situazione? Se vengono altri a prenderci aggressivi uomo a uomo, non è meglio predisporsi diversamente?
Prepariamo la partita in base a come l’avversario pressa. Dipende dal pressing dell’altra squadra, se è a zona o a uomo. Io voglio il coraggio di giocare anche in un momento di pressione. Un calciatore che non ha coraggio non può giocare in questa squadra. Anche quando abbiamo fatto errori sono stato soddisfatto dei miei giocatori.

La squadra nelle ultime tre partite non ha subito gol. È cambiato qualcosa?
Non è corretto parlare di queste tre partite e solo della difesa. Il processo difensivo è viene fatto da tutta la squadra. Se davanti non pressiamo bene, è ovviamente più difficile per i difensori. La squadra va bene perché tutti i calciatori sono disponibili a pressare. È importante non prendere gol ma il merito è di tutta la squadra.

Come giudica questo primo ciclo di partite e che voto dà alla Roma?
Non abbiamo finito questo ciclo, abbiamo un’altra partita domani.  Abbiamo fatto bene, ma il passato non è importante se non possiamo costruire il futuro, e il futuro è domani. Non è giusto parlare di questo ciclo in maniera isolata. Quello che è importante è che la squadra capisca che stiamo facendo un buon cammino, ma bisogna continuare con questa ambizione, spirito di squadra e atteggiamento. A partire da domani.

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Carmine Caruso

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