Stadio Roma, spunta un altro problema all’orizzonte

Stadio Roma, un altro intoppo rischia di complicare ulteriormente la realizzazione della nuova casa giallorossa.

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Secondo quanto riportato dall’edizione odierne de “Il Tempo”,  il 18 dicembre, eccetto probabili rinvii in extremis, potrebbe svolgersi l’asta di vendita di Tor di Valle e dell’Ippodromo. Questo significa che entro quella data dovrà necessariamente concludersi l’accordo tra Eurnova e la società di Radovan Vitek. 

La sindaca Raggi ha infatti ricevuto, il 2 ottobre scorso, una lettera dell’avvocato Angela Sapio, che, in quanto custode giudiziario dell’Ippodromo, ha spiegato che Tor di Valle è sotto procedura esecutiva immobiliare. Per dirla in parole povere, è pignorata. Una storia che è stata ricostruita dal quotidiano romano. I predecessori di Eurnova avevano contratto con la Cassa di risparmio di Rieti, un debito di 1 milione e 160mila euro. Eurnova, acquistando i terreni, si è accollata anche questo debito, passato nel frattempo a Intesa Sanpaolo.

La società cessionaria di crediti, Penelope SPV srl, ha poi rilevato il debito dalla banca e ora sta battendo cassa per 1 milione e 600mila euro. E’ importante quindi pagare prima dell’asta giudiziaria, per cancellare il pignoramento.

La buona notizia è che poche settimane fa Vitek ed Eurnova hanno firmato un accordo preliminare, che consentirà di pagare sia il milione e seicentomila a Penelope, che i circa 26 milioni alla Sais di Papalia. Dopodiché, dovrebbe essere tutto pronto per la cessione di Tor di Valle all’imprenditore ceco.

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Stadio Roma, la questione Comune-Regione

Virginia Raggi (Getty Images)

Intanto, l’iter progettuale è rimasto bloccato a causa della diatriba tra Comune e Regione per l’Accordo di Collaborazione sulla Roma-Lido. Nelle scorsa settimana c’è stato un botta e risposta tra il Campidoglio e l’ente regionale. La Raggi, in quanto sindaco della Città Metropolitana, ha firmato il 28 ottobre il decreto 115 con cui si approva il testo dell’Accordo col Comune per la via del Mare/Ostiense.

Manca quindi solo quello con la Regione, affinché si possa procedere con il voto definitivo in Consiglio comunale. Un voto che, come ha detto più di una volta la Raggi, dovrebbe arrivare entro Natale.

Secondo quanto scritto invece da “La Repubblica”, sarebbe stato riproposto alla Roma l’utilizzo del “Flaminio”. Un’ipotesi che però la società giallorossa non avrebbe intenzione di valutare, in quanto lo stadio andrebbe, con buone probabilità, abbattuto e ricostruito dalle fondamenta.

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