Roma, una società praticamente sul lastrico, con il serio rischio di fallire. E’ questo il clamoroso retroscena svelato da Ugo Trani nell’edizione odierna de Il Messaggero.
Ecco lo scenario che l’ex presidente Pallotta avrebbe lasciato alla nuova proprietà texana. Di conseguenza i Friedkin hanno dovuto mettersi subito al lavoro per cercare di risanare i conti. Per questo motivo il calciomercato in entrata non è stato all’insegna dei fuochi d’artificio, come magari molti tifosi si aspettavano.
Si è cercato quantomeno di riuscire a risparmiare sul monte ingaggi. In questo senso le cessioni di Schick, Defrel, Gonalons, Kolarov, Kluivert, Olsen, Antonucci, Under e Perotti, sembra che permetteranno alle casse giallorosse un risparmio di 11 milioni di euro. Anche perché l’obiettivo di 100 milioni di plusvalenze da centrare entro giugno, è praticamente impossibile da raggiungere.
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Un mercato degli acquisti condotto quindi, inevitabilmente, con il freno a mano tirato. A Trigoria alla fine sono arrivati Pedro, da svincolato, Kumbulla, Borja Mayoral e Chris Smalling. Nel tirare le somme sembra evidente che qualcosa manchi a livello di rosa. Innanzitutto c’è il problema terzini. Quasi tutti si aspettavano qualche innesto, magari un giocatore che potesse essere utilizzato tranquillamente sia sulla fascia destra che sinistra.
Un altro discorso riguarda gli attaccanti esterni. Con Under, Kluivert e Perotti che hanno salutato, anche in questo caso era lecito aspettarsi almeno un rinforzo, soprattutto considerando l’infortunio di Zaniolo. La società ha provato a portare a termine il ritorno di El Shaarawy, ma alla fine sembra non ci fossero i tempi tecnici per chiudere l’affare.
Può darsi che qualcosa si possa conretizzare nei prossimi giorni dal mercato dei calciatori svincolati, anche se al momento pare difficile ipotizzare questa eventualità
La strategia dei Friedkin, in conclusione, ha teso a privilegiare soprattutto le conferme di giocatori ritenuti importanti per costruire il futuro, come Zaniolo e Pellegrini. E’ probabile che il vero progetto partirà nel momento in cui verrà nominato il nuovo direttore sportivo. Al di là di ogni discorso economico, probabilmente è stata l’assenza di una figura importante in quel ruolo, il vero handicap della Roma sul mercato.
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