Roma, l’avvocato Grassani ha spiegato le azioni legali che i giallorossi potrebbero intraprendere dopo l’infortunio di Zaniolo
La rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro di cui è stato vittima ieri sera Nicolò Zaniolo, durante il match di Nations League tra Olanda e Italia, ha gettato nello sconforto tutto l’ambiente romanista.
Nel frattempo l’avvocato di diritto sportivo Grassani, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss, ipotizzando una possibile causa della società giallorossa nei confronti di Uefa e Fifa.
“E’ un tema molto caldo e attuale – ha dichiarato Grassani– perchè riporta alla ribalta situazioni che hanno visto anche Milik del Napoli infortunarsi seriamente durante le partite della nazionale e un altro giocatore della Roma, Florenzi”.
“E’ bene – ha proseguito l’avvocato – porsi il problema di come un club possa essere risarcito non solo a livello patrimoniale ma anche tecnico perché se l’infortunio avviene fuori dalla finestra di mercato si causa un ulteriore danno alla società. Il dato normativo è che dopo i casi citati la Fifa ha introdotto un principio di assoluta civiltà giuridica che è quello dell’assicurazione rispetto agli infortuni.
“Nel regolamento è previsto che ogni club assicuri i propri giocatori e la Fifa poi risarcisce. In caso di infortunio il club beneficia di un primo indennizzo dopodichè la Fifa comunque garantisce un’assicurazione per massimali che va fino a 7 milioni e mezzo per giocatore con una serie di criteri. Risarcimenti che vanno alla società sia per un danno tecnico che patrimoniale. Ma quel giocatore potrebbe valere svariati milioni più dei massimali previsti. I tetti sono inadeguati perchè se ad esempio Messi va in nazionale e subisce un infortunio grave 7 milioni e mezzo di risarcimento non vanno bene.”
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Il legale ha poi proseguito spiegando le possibili mosse che la Roma può fare adesso dal punto vista legale:
“Va ribadito il concetto che i giocatori sono asset delle società. Il cerino in mano rimane alla società e non alla nazionale. Oltre al dato dei 7 milioni e mezzo questo programma di protezione ha un massimo di 80 miloni euro annui per tutte le competizioni che vedono impegnate le nazionali.”
“Se si fanno male 10 giocatori che valgono sette milioni e mezzo all’undicesimo non ci sono più soldi per risarcire le società. A quel punto si può ipotizzare che ci sia un primo club, la Roma in questo caso, che denuncia la Uefa o la Fifa e chiede un risarcimento diretto non coperto dalle assicurazioni. Prima o poi qualcuno potrebbe fare giurisprudenza in tal senso e preferirei essere tutta la vita dalla parte del club”, ha concluso Grassani.
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