Coronavirus, a due settimane dall’inizio del campionato di Serie A, arriva la bocciatura del premier Conte sulla riapertura degli stadi
Nelle ultime settimane si è parlato molto della possibilità di poter riaprire gli stadi al pubblico con l’inizio della nuova stagione calcistica. Gli impianti, come è noto, sono chiusi ai tifosi a causa dell’emergenza Coronavirus che ormai da mesi sta imperversando in tutto il mondo.
Sicuramente fa uno strano effetto vedere 22 giocatori in sfidarsi in campo non accompagnati dal calore della gente. E purtroppo sembra che almeno per un altro po’ bisognerà accontentarsi di guardare le gare in televisione.
Sembra infatti che l’intenzione del governo sia quella di continuare a porte chiuse. La conferma è arrivata in queste ore proprio dal premier Giuseppe Conte che ha dichiarato espressamente la volontà di non cambiare direzione.
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Coronavirus, la posizione di Conte sulla riapertura degli stadi
“Per quanto mi riguarda la presenza allo stadio, così come a manifestazione dove l’assembramento è inevitabile non solo sugli spalti ma anche in fase di entrata e uscita, non è assolutamente opportuna“, ha dichiarato il primo ministro durante la festa del giornale Il Fatto Quotidiano.
Una presa di posizione che sembra non lasciare spazio a molte repliche. Anche il professore Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità in una intervista al Corriere della Sera, ha manifestato le sue perplessità sull’eventuale riapertura al pubblico degli eventi sportivi.
“I raduni di massa sono considerati al mondo come il massimo livello di rischio che non è legato solo all’evento. Ci sono una serie di problemi nel gestire l’ingresso e l’uscita delle persone. Il Cts ritiene che allo stato attuale non ci siano le premesse per eventi con spettatori e la preoccupazione è anche quella di non sovraccaricare il sistema di altri fattori di rischio “, ha dichiarato nello specifico il Professore.