Con l’avvento della nuova proprietà Friedkin, la Roma dovrà prima di tutto nominare un nuovo direttore sportivo: al ribasso le quotazioni per il ritorno di Petrachi, oltre a Paratici spunta anche Rangnick.
Ancor prima che arrivasse il comunicato ufficiale del passaggio di proprietà da Pallotta a Friedkin, erano uscite delle indiscrezioni sul possibile ritorno di Gianluca Petrachi come direttore sportivo della Roma. Il motivo per cui era stato allontanato del resto era il litigio con Pallotta, che rappresenta ormai il passato del club. Ci sarebbero però state anche delle incomprensioni con l’attuale allenatore Paulo Fonseca e anche con alcuni calciatori, motivo per cui il suo ritorno sembra comunque difficile.
Tra le possibili alternative, oltre a Walter Sabatini e Daniele Pradè, due vecchie conoscenze dei tifosi giallorossi, ci sarebbe anche Fabio Paratici, la cui candidatura è stata confermata dalla Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Il futuro di Paratici alla Juventus dipenderà molto dalla partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League in programma stasera contro il Lione. Un’eventuale eliminazione potrebbe portare alla rottura con il presidente Andrea Agnelli.
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Secondo il Corriere della Sera però c’è un’altra pista, stavolta estera, per il ruolo di direttore sportivo. Chi sperava che con Monchi si fosse conclusa la serie di dirigenti provenienti da fuori dall’Italia potrebbe restare deluso. L’idea sarebbe quella di portare alla Roma Ralf Rangnick, che ha chiuso la sua avventura con il Lipsia. Saltato l’accordo con il Milan dove sarebbe arrivato anche nella possibile veste di allenatore, in giallorosso entrerebbe eventualmente come dirigente.
In un’intervista recente Rangnick ha aperto a un’avventura lontano dalla Germania: “Ho familiarità con le lingue, per cui non escludo di andare all’estero. Di sicuro, però, alla mia età cerco un club che mi dia la possibilità di vincere fin da subito. Mi è dispiaciuto lasciare Lipsia senza trofei. Abbiamo comunque fatto qualcosa che in 100 anni di calcio non si era mai visto. E che molto difficilmente si rivedrà nei prossimi 100”.
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