Gravina: “Nonostante la difficoltà il calcio italiano ne esce rafforzato”

Gabriele gravina
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RIPRESA SERIE A DICHIARAZIONI GRAVINA – Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole.

Dichiarazioni Gravina

Asromalive.it riporta integralmente le dichiarazioni

Che weekend le aspetta?
Siamo sempre attenti, ad una fase sempre meno complessa ma questo è un momento molto delicato, della programmazione dell’organizzazione, pronti per ripartire ma sempre molto vigili, perché i rischi sono sempre molto alti.

Quanto ha pesato nel processo decisionale il movimento dei grandi campionati europei, eccezion fatta per la Francia?
L’Italia dal primo momento si è affidata alla rete di relazioni coordinata dalla UEFA. Sapevamo benissimo che all’interno delle big 5 l’Italia non poteva essere estranea a questa ripartenza. Il titolo del quotidiano L’Equipe di ieri è emblematico.

Una fotografia della situazione del calcio italiano dopo la giornata di giovedì, dopo quello che è accaduto al tavolo col Ministro Spadafora, qual è l’immagine del calcio italiano che ne esce?
Il calcio italiano ne esce in maniera rafforzata, armoniosa. L’incontro col Ministro è stato, a differenza di altri momenti di tensioni e di confronto dialettico, davanti al massimo rappresentante del Governo italiano per quanto riguarda lo Sport, è stato un momento di grande armonia, di condivisione di un percorso. Eravamo un po’ tutti più sollevati da un peso che portavamo dentro da tantissimo tempo. Un calcio che ha dimostrato grande coerenza sin dall’inizio, con tutti i suoi limiti. Bisogna essere consapevoli che i rischi sono sempre dietro l’angolo e dovremo governarli. Dal nostro senso di responsabilità e di fortuna che non deve mancare.

C’è stato un momento di questo lungo viaggio nel quale ha temuto che su quella cartina geografica insieme ai francesi ci fossimo anche noi?
Si lo vidi, un momento che non può lasciarti indenne perché la preoccupazione è stata molto forte. Abbiamo vissuto momenti di grande difficoltà, in un mondo dove siamo costretti a convivere con mecenatismo e cialtronismo, un momento che mi ha portato, più di una volta, insieme ai presidenti, a far si che si dovesse oltrepassare i filosofi dell’odio. Abbiamo avuto modo di convivere con i fautori del piano B, gli aanfitrioni dell’emergenza. Nonostante la difficoltà, ogni momento abbiamo avuto la capacità e la consapevolezza che il calcio italiano doveva ripartire, perché rappresenta per tutti i nostri appassionati un momento di condivisione e aggregazione.

Se durante questo percorso contraddistinto da un fuoco amico, ha vissuto il periodo più difficile della sua carriera e le ha insegnato qualcosa?
Sicuramente è stato un momento molto complesso, ma non solo per me e per il calcio italiano, ma per tutto il nostro paese. Un momento con piccoli accenni alla grande amarezza, nella quale sono venuti fuori tanti aspetti chiari, evidenti, mostrando il vero volto di tanti personaggi che ti circondano nella vita. Ho capito quanto sia fondamentale l’esigenza e la necessità nella vita nel fare delle distinzioni, mettere da parte soggetti che rappresentano a volte positività ma che sono delle semplici negatività. Mi ha insegnato molto, soprattutto nei primi giorni dalle indicazioni arrivate da Papa Francesco, un periodo che ha messo a nudo la vulnerabilità dell’essere umano, delle fragilità che portiamo avanti. Questo mi ha reso più deciso rispetto a prima, ringrazio questo periodo per avermi concesso la possibilità di capire chi veramente ti vuole bene e quali sono le persone dalle quali ti devi guardare con grande attenzione.

Sta pensando ad un nuovo format per accorciare la prossima stagione e dare una mano alla Nazionale di Mancini?
Se il campionato sarà in grado di partire il 12 settembre, andando a intensificare alcune date anche nel periodo come quello della sosta invernale dovremmo chiudere nei tempi giusti e previsti.

Può fare i nomi e cognomi con le persone a cui lei fa riferimento, con le quali non si è lavorato bene? Volevo sapere se la questione della riapertura del calcio era diventata politica più che tecnica
I nomi li tengo per me perché è un rapporto relazionale mio persoanale ma sono abbastanza evidenti i rapporti che ci sono stati in termini di confronto. Voglio escludere qualunque tipo di riferimento a contrasti di natura politica perché sarebbe gravissimo, io riesco ad avere una buona capacità di incasso e riesco a difendermi dagli attacchi, mi dispiacerebbe per il calcio italiano. Molti parlano solo della sua funzione economica, il calcio come tutto lo sport merita grande rispetto, vorrei essere ancora una volta particolarmente ottimista.

Opzioni playoff e cristallizzazione della classifica
Abbiamo sempre limitato a quello che in tanti hanno invocato come piano B ma andava oltre le esigenze di natura tecnica. Il nostro piano B è strutturale, molto chiaro, contenuto all’interno di una delibera del Consiglio federale, che prevede in caso di momentanea sospesione della stagione regolare, con l’impossibilità di completare il campionato, fa ricorso ai playoff e ai playout un format più contenuto e più leggere. Nel caso in cui il campionato dovesse subire un’interruzione definitiva, bisognerà ricorrere ad un algoritmo che proporremo che terrà conto di diversi fattori, legati ai risultati sul campo e a elementi oggettivi della classifica, in modo che si arrivi alla definizione del campionato. Ci sarà la cristallizzazione della classifica ma che farà ricorso all’algoritmo che proietta la classifica di quel momento alla fine del campionato.

C’è un problema 30 giugno per le scadenze di contratto e per i prestiti, cosa farà la Federazione? Per quanto riguarda le date di Serie C e calcio femminile?
Per quanto riguarda le date, la Lega di A ha fissato la partenza del campionato al 20 di giugno come la B. La C ha partecipato al consiglio direttivo della Lega Pro, ipotesi 28 di giugno, non partirà probabilmente vista l’impossibilità di concludere il campionato, quindi con playoff e playout. L’8 giugno sarà un tema del Consiglio federale. Per il calcio femminile, il campionato di Serie A spero possa riprendere, sarebbe un momento di grande esaltazione per tutto il movimento, di rispetto, di pari dignità e di grande attenzione. Su questo stiamo cercando le soluzioni, con possibile partenza dai primi di luglio. Sui contratti c’è un tema molto delicato, la Fifa ha dato delle indicazioni alle quali ci siamo attenuti, 2 giorni fa c’è stato un incontro, stiamo cercando di arrivare ad un accordo tra le parti, per arrivare ad una piccola modifica dell’accordo collettivo che prevede una possibilità di una proroga dei contratti fino al 20 agosto, data di chiusura, sperando di chiudere prima.

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