La serie A è pronta a rimettersi in moto. Ormai si va davvero verso la ripartenza, che dovrebbe avvenire attorno alla metà di giugno, anche se la decisione definitiva sarà presa solamente il prossimo 28 maggio.
Si continuerà a giocare fino ad agosto inoltrato e questo ha portato a galla un problema non da poco, ovvero quello relativo ai contratti dei calciatori, alcuni dei quali scadono il 30 giugno. Cosa sarà di loro dopo quella data, considerando che ci saranno delle partite da affrontare?
Come ha sottolineato Il Corriere dello Sport nell’edizione odierna, “la Fifa ha dato l’indicazione di prolungare tutti questi accordi tra le parti fino al termine della stagione, ma non ha il potere di emanare una norma perché ogni Paese ha il suo diritto del lavoro e ogni federazione ha le sue norme”.
Nessuna decisione ufficiale, sia ben chiaro, proprio perché la Fifa è impossibilitata a prenderla. Ogni federazione dunque dovrà trovare un accordo a parte con la Lega e con i calciatori. Non si può obbligare nessuno, quindi se un giocatore che ha il contratto in scadenza il 30 giugno deciderà di non prolungarlo fino al 31 agosto non dovrà scendere in campo per forza. Non potrà però accasarsi nella sua nuova squadra fino all’1 settembre e dunque per lui la stagione potrebbe considerarsi già conclusa.
Il caso Smalling
Stesso discorso che vale nel caso in cui un club decidesse di riportare subito alla base un calciatore attualmente in prestito altrove. Non potrebbe schierarlo ugualmente fino alla fine di questa stagione ma dovrebbe versargli gli stipendi di luglio e agosto. Un caso concreto? Quello di Smalling, che il Manchester United potrebbe richiamare alla base per evitare di trovarselo di fronte in Europa League. E’ chiaro che si tratta di un caso limite, ma è un fulgido esempio di quel che potrebbe a breve avvenire nel calcio europeo.