In Bundesliga il campionato riprenderà già a partire dal prossimo 16 maggio, in altre nazioni sono già arrivati a prendere delle decisioni importanti riguardo la ripartenza del calcio nell’era Coronavirus. In Italia invece il tempo passa e ancora i calciatori non sanno se il campionato di serie A riprenderà o meno.
I prossimi saranno giorni decisivi in tal senso. Le squadre non hanno avuto dubbi, hanno espresso la volontà di portare a termine la stagione. Si sta lavorando parecchio sul protocollo medico-scientifico che le squadre dovranno rigorosamente osservare al fine di evitare il rischio di nuovi contagi.
Cosa richiede il protocollo per il calcio
Dal momento in cui riprenderanno gli allenamenti di gruppo tutti i componenti della squadra (quindi non solo i calciatori) dovranno rimanere in isolamento per 15 giorni. Questo per poter successivamente valutare la possibilità di riprendere con le partite. Il nodo cruciale riguarda la positività di un giocatore. Oggi il protocollo prevede che in questo caso il calciatore debba essere isolato e i compagni di squadra effettuare due tamponi ogni 24 ore. In base ai risultati la squadra potrebbe continuare ad allenarsi o, in caso di altre positività, la squadra dovrebbe rimanere in quarantena per quattordici giorni.
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L’Uefa arrabbiata con l’Italia
Come riporta Il Corriere dello Sport, l’Uefa sarebbe irritata per il protocollo italiano, che rischia di non far completare le coppe europee, ovvero Champions ed Europa League. E’ chiaro infatti che, visti i tempi ristretti, sarebbe impossibile poter rispettare il periodo di quarantena in caso di positività di un calciatore. Per questo motivo l’Uefa – secondo il quotidiano sportivo – starebbe addirittura pensando ad una possibile esclusione delle squadre italiane dalla competizione.