Sono giorni difficili per tutti. L’emergenza Coronavirus ci ha messo in ginocchio dal punto di vista sanitario ma lascerà strascichi importanti anche dal lato economico. I mancati guadagni di questo periodo hanno complicato la vita delle aziende e dunque anche dei club calcistici, che hanno chiesto dei sacrifici ai loro giocatori.
In realtà giocatori e tecnici della Roma hanno spontaneamente rinunciato alla mensilità di marzo e hanno rinviato a tempi migliori gli altri mesi fino a giugno, anche perché ancora non c’è la certezza di tornare ad allenarsi e di giocare. Edin Dzeko è stato uno dei giocatori chiave nella “trattativa” tra la squadra e il club. Con la Roma che proprio a lui però potrebbe chiedere un sacrificio extra.
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L’ingaggio di Dzeko pesa tanto
Il bilancio del club non è certo dei più rosei e si spera nella qualificazione alla Champions League che garantirebbe degli introiti importanti. Altrimenti al centravanti giallorosso, che guadagna attualmente circa 7 milioni di euro netti a stagione fino al 2022, verrà chiesto di ritoccare il suo ingaggio. La Gazzetta dello Sport parla di tre possibili soluzioni.
La prima idea è quella di chiedere al giocatore un taglio del suo ingaggio, almeno il 15%, in modo da alleggerirlo. Altrimenti Dzeko potrebbe allungare il suo contratto, spalmando la somma, fino al 2023. In questo modo rimarrebbe un giocatore giallorosso fino a 37 anni. L’ultima strada – quella che sembra impossibile a dire il vero – è quella di lasciarlo libero di andare a giocare altrove, ma a quel punto sarebbe impossibile sostituirlo con una soluzione low cost. E impossibile pensare anche ad una Roma senza Dzeko, per tutto quello che questo giocatore può garantire.