Quello che la Roma ha sempre mostrato nel corso degli ultimi decenni è l’avere un settore giovanile valido, con tecnici preparati che hanno “aiutato” nella crescita tanti giocatori che sono poi finiti in prima squadra o che poi hanno comunque avuto una carriera importante in serie B.
Difficile vedere in altri club dei ragazzi giovani che poi diventano bandiere del club. Insomma difficile ripetere la storia di Totti e De Rossi, tanto per citare i due esempi più famosi. Ma non bisogna nemmeno dimenticare Florenzi, diventato capitano dopo aver sempre vestito il giallorosso, se si eccettua una parentesi in B a Crotone.
E allora mai come adesso, in questi tempi di Coronavirus, con le casse delle società che non sono certo floride, può far comodo pescare i propri talenti tra le giovanili. Proprio per questo motivo – come sottolinea anche la Gazzetta dello Sport – uno dei punti cruciali della ricostruzione giallorossa di questo periodo è proprio la sempre maggiore importanza del settore giovanile.
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Che alla guida ha di nuovo un grande campione giallorosso del passato ma soprattutto un grande uomo e un grande conoscitore del calcio come Bruno Conti. Che dalla sua ha l’esperienza necessaria per far sbocciare dei nuovi talenti insieme ad Alberto De Rossi. Che sembrava essere vicino ad una “promozione” a supervisore, ma che potrebbe rimanere anche un’altra stagione sulla panchina della Primavera.
La novità maggiore riguarda il tetto massimo di ingaggio fissato anche per i giovani. In futuro non ci saranno contratti importanti, al massimo di 70mila euro lordi.