Il calcio vive una fase di stallo ormai da diverse settimane a causa dell’emergenza Coronavirus. Non si gioca, calciatori che sono a casa cercando di mantenere come possibile i loro ritmi di allenamento, club che a causa dei mancati guadagni del periodo sono in difficoltà economiche.
Di sicuro la situazione migliorerà in futuro, quando l’emergenza potrà essere considerata alle spalle. Al momento però si naviga a vista e il ministro della Salute Roberto Speranza è stato abbastanza chiaro. «Il calcio? È l’ultimo dei problemi» ha detto a “Circo Massimo” su Radio Capital. Aggiungengendo poi: «Lo dico con il massimo rispetto e da grande appassionato di calcio, viene prima la vita delle persone. Le priorità del paese oggi sono altre. Lavoreremo perché a un certo punto si possa riprendere la vita normale».
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Un problema per la ripresa
La serie A punta alla ripartenza già all’inizio del mese di maggio, con la ripresa degli allenamenti. Tuttavia ci sono dei problemi e – come sottolinea Repubblica – sono quelli legati ai controlli preliminari che andranno effettuati su giocatori, staff tecnico e anche su tutte le persone che gravitano attorno ad una squadra di calcio. Non è facile di questi tempi avere a disposizione migliaia di tamponi respiratori e i test sierologici, quelli che rileveranno gli anticorpi del coronavirus, non sono stati ancora validati. Dovrebbero esserlo dal prossimo 29 aprile e i kit saranno a disposizione solamente dopo il prossimo 3 maggio. Anche per questo motivo si teme che la ripresa possa slittare.