Il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Giovanni Rezza è tornato sulle dichiarazioni di ieri.
La sua frase sul rinvio della ripartenza della Serie A con tanto di battuta sulla Roma, sua squadra del cuore, ha creato così tante polemiche che Rezza è dovuto tornare sulla questione. E intervenuto in diretta a TMW Radio ha messo i puntini sulle i, rispondendo anche all’indignato Diaconale.
“Diaconale ha preso sul serio una battuta. Sapendo quello che avrebbe detto Diaconale qualche ora dopo non avrei fatto quella battuta. E’ un argomento molto sensibile in Italia, quindi è chiaro che la decisione va ponderata. La gente stando a casa passerebbe anche del tempo con il calcio. Più avanti si può valutare una riapertura a porte chiuse. Siamo ancora nella Fase 1, poi sarà da valutare se ci saranno le condizioni. Il problema è che è molto complicato a pensare a dei controlli. Dovrebbero effettuare dei tamponi e servirebbe un protocollo molto stretto. La vedo dura attuarlo, ma è da valutare. Sarà una decisione difficile. Non siamo noi a decidere la riapertura dopo il 3 maggio. Noi possiamo dare solo delle indicazioni su come comportarsi”.
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Le parole di Rezza
Rezza ha inoltre fatto il punto sulla situazione in Italia: “Contagi zero non è possibile. I casi che vediamo sono una percentuale minima delle infezioni. Molti sono asintomatici e con pochi sintomi. Ora vediamo casi che risalgono a 15-20 giorni fa e per questo li vediamo scendere ancora lentamente. Probabilmente nei prossimi giorni dovremmo vedere un calo più deciso. E’ un virus che continua a circolare e arrivare a contagi zero è impossibile. In Cina hanno adottato soluzioni drastiche che hanno bloccato l’epidemia. Noi abbiamo preso delle decisioni che hanno arginato il virus. Dobbiamo convivere, cercando di non farlo correre troppo”.