Sono settimane che si parla della possibile ripresa del campionato di serie A. Torneo che eventualmente si potrebbe concludere a partire dalla fine del mese di maggio, giocando praticamente ogni tre giorni. Una soluzione auspicata per far sì che il campionato possa emettere i suoi verdetti e che si possa mettere in moto un settore che garantisce introiti importanti e attorno al quale gravitano migliaia di posti di lavoro.
Tuttavia siamo ancora nella fase clou dell’emergenza Coronavirus, lo confermano i numeri di contagi e decessi. Bisognerà attendere insomma i prossimi giorni e le prossime settimane per capire se davvero si potrà ripartire e quando. Nel frattempo però arriva un parere negativo importante riguardo la ripresa.
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E’ quello di Giovanni Rezza, che è il direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico che sta dando supporto al capo della Protezione Civile Borrelli. Ovvero colui il quale ci aggiorna ogni giorno sull’emergenza sanitaria.
Lo stesso Rezza ieri ha parlato in conferenza stampa, aprendo con una battuta («da romanista manderei tutto a monte…») e poi dicendo come «il Comitato tecnico scientifico non si è ancora espresso in maniera definitiva, ma se dovessi dare un parere tecnico non sarei favorevole. Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio più stretto sui calciatori, con test ripetuti ogni pochi giorni. Ma a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio» ha detto il direttore dell’ISS.
La Federcalcio – come scrive Il Corriere dello Sport – si è irritata per queste parole perché nei giorni precedenti aveva avuto contatti con alcuni esponenti del Comitato Scientifico che non avevano fatto emergere le stesse considerazioni. Ad ogni modo si avanti con la programmazione e con le ipotesi di ripresa, fissata per gli allenamenti al prossimo 4 maggio. Anche se a decidere tutto non sarà altro che il coronavirus.
La battuta di Rezza sul suo tifo romanista non è piaciuta al portavoce della Lazio Diaconale, «Alle volte il tifo colpisce anche gli scienziati e dà alla testa… Gli scienziati facciano gli scienziati e non i tifosi. Sarebbe davvero auspicabile che, invece di alimentare polemiche calcistiche di cui non si sente il bisogno, si dedicasse ogni energia alla ricerca di una cura o di un vaccino che possa arrestare il contagio» ha detto.
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