L’emergenza Coronavirus ha cambiato, sta cambiando e cambierà la nostra vita. Perché non si può pensare che, terminato il lockdown, tutto tornerà alla normalità. Ci sarà comunque la paura del contagio, i problemi legati al lavoro, quelli della scuola per i nostri figli e via discorrendo. E il calcio?
Anche per il mondo del pallone ci saranno grandi ripercussioni. Molti mancati introiti, legati a più voci. Nel frattempo sappiamo che se tutto andrà per il verso giusto, le squadre torneranno ad allenarsi – in piccoli gruppi – dal prossimo 4 maggio per poi concludere il campionato non appena sarà possibile, magari da fine maggio fino a luglio inoltrato. Nel frattempo si pensa a maxi-ritiri per i giocatori, in modo da evitare loro ogni possibile contagio estern. E magari anche di giocare in aree geografiche limitate, per lo stesso motivo. Senza parlare anche dei tanti esami ai quali saranno costantemente sottoposti.
LEGGI ANCHE –>> Calciomercato Roma, quante occasioni tra i parametri zero
Tifosi sugli spalti? Nemmeno a parlarne. E non solo nei prossimi mesi. Anche dopo l’estate la situazione potrebbe non cambiare. Si parla di partite disputate a porte chiuse almeno fino a dicembre 2020. E sappiamo tutti che il calcio, senza tifosi sugli spalti pronti a colorarli, perde la sua essenza, il suo fascino. Non ci resterà altro da fare se non guardare le partite in tv per sostenere i nostri beniamini.
Sentiremo ancora le urla degli allenatori, le loro indicazioni tattiche, al posto di cori e tamburi. Ma dovremo abituarci, perché almeno nel prossimo futuro nulla potrà essere come prima. Nel calcio come nella vita.