Il difensore della Roma Gianluca Mancini è stato protagonista di un’intervista trasmessa in diretta sul profilo Instagram della Roma.
Dopo qualche incertezza iniziale, Gianluca Mancini ha formato con Smalling una delle migliori coppie di centrali di difesa del campionato di Serie A fino a dicembre. Poi con l’inizio del 2020 c’è stato un calo di rendimento. Con lo stop forzato a causa del coronavirus, in questo periodo difficile per l’Italia, è però difficile parlare di calcio giocato. E inevitabilmente la diretta Instragram di Mancini sul profilo ufficiale della Roma va a toccare altri temi.
Come stai?
“Tutto bene, in casa ma tutto bene”.
La Roma non si sta limitando ad aspettare, sta facendo la sua parte per aiutare il più possibile con tante iniziative.
“Io personalmente e da parte dei miei compagni posso dire di essere molto orgoglioso della società. E’ assurdo questo coronavirus e sapere di aver al nostro fianco una società che non si ferma, ma li aiuta come con Spallanzani, mi rende felice di far parte di questa società”.
Quanto ti manca il calcio?
“A noi manca tanto. Meno male su Sky fanno vedere vecchie partite ma andare a Trigoria, stare con i compagni, lavorare sul campo e migliorare è la nostra quotidianità. A stare in casa non siamo abituati. Ho la fortuna di avere un giardino e ogni tanto due calci al pallone riesco a darli ma non è lo stesso. Questo è un momento difficile ma scopriamo cose nuove, come stare in famiglia. Mia moglie non è abituata a stare con me h24”.
C’è qualche partita del passato tra quelle che hai rivisto o che non avevi mai visto che ti è rimasta in mente?
“Sì, un derby non ricordo se Lazio-Roma o viceversa dove Totti mostrò la maglietta vi ho purgato. Ero piccolino e l’ho rivista con passione e divertimento”.
Eri nervoso al tuo esordio con la Roma?
“Il mio esordio è stato in panchina. Ero emozionato, all’Olimpico avevo giocato da avversario ma non con la maglia della Roma”.
Il tuo momento preferito finora della stagione?
“Tutti i momenti che vivo per il calcio sono emozionanti, dal mio primo ingresso a Trigoria, il primo allenamento, l’esordio, le vittorie in casa festeggiando con il pubblico, le sconffitte che ti fanno crescere. Sono sempre giorni di emozione”.
Quale attaccante non vorresti contro come avversario, tolti quelli della Roma?
“Dzeko sarebbe stato uno di questi. Higuain e Mertens, ho giocato con loro e quando sono contro di loro ci penso tanto, li studio tanto in settimana. a volte vado in difficoltà. Anche Lautaro Martinez, un giocatore forte che farà una bella carriera”.
Più difficile marcare Dzeko o Gomez?
“Sono due giocatori diversi. Ci ho giocato quattro o cinque volte quando ero all’Atalanta ed Edin ogni volta che mi vedeva sembrava facesse la partita della vita. Nell’uno contro uno è più difficile il Papu da prendere”.
Non torni più a Pontedera?
“Torno poco. Quando posso. Prima magari due volte a stagione per salutare amici e genitori. Ora assolutamente no”
Quando hai capito che il tuo ruolo sarebbe stato quello del difensore?
“Quando parti dal settore giovanili cambi tanti ruoli. Ho fatto l’esterno alto e l’attaccante. Poi mi sono concentrato sul centrocampo, ma al primo anno di Primavera nella Fiorentina vedendomi a centrocampo mi vedeva leggermente in difficoltà a causa di un fisico più grande. Anche con Montella che era in prima squadra decisero di mettermi in difesa”.
Un difensore del passato con il quale avresti voluto giocare?
Materazzi che è il mio idolo. L’altro è Nesta.
Come passi la giornata?
“Mi sveglio verso le nove e mezza e faccio colazione. Mi alleno la mattina o il pomeriggio. La Roma ci ha dato dei programmi e dei macchinari per allenarsi. Faccio cose che prima non facevo come apparecchiare, sparecchiare. Dopo l’allenamento guardo le serie tv con mia moglie o facciamo dei puzzle. Qualche ora alla play online, poi film e letto”.
Piatto romano preferito?
“Ne ho due. Cacio e pepe e la carbonara. Ne vado matto. Mangiarle ora è più difficile. Poi in casa non è mai come quella a ristorante. Preferisco mangiarla quando mi alleno e fatta bene”.
L’amicizia con Spinazzola?
“Nata il primo anno a Perugia. Quando sei in ritiro conosci nuovi compagni e, vista l’età, io e lui ci siamo presi subito. Abbiamo iniziato a giocare alla play e le nostrre mogli sono diventate amiche anche loro. Ci siamo ritrovati a Bergamo e ora alla Roma è un legame che va oltre la parte sportiva”.
A cosa giochi alla play?
“Call of Duty o a Fifa. Dipende dagli amici, in base a loro”.
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