E’ un periodo di grande difficoltà per l’Italia intera. L’emergenza Coronavirus mette a rischio l’economia internazionale e milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Anche in Italia tante aziende sono in grande difficoltà e i lavoratori di conseguenza sono costretti a tirare la cinghia e a ricorrere agli ammortizzatori sociali.
Anche nel mondo del calcio la crisi si sta facendo sentire. I mancati incassi del periodo stanno mettendo in crisi le società, che hanno chiesto ai calciatori un sacrificio economico per questo periodo così complicato. L’Assocalciatori si è detta aperta al dialogo ma – come sottolinea Il Corriere dello Sport – ci sono posizioni abbastanza diverse.
Perché c’è chi vorrebbe effettuare un taglio ai loro compensi, altri che vorrebbero decurtarli e altri invece che vorrebbero sospenderli almeno finché non si tornerà in campo. Le squadre di calcio sono del resto delle aziende, che al momento hanno zero incassi (anche le pay tv hanno bloccato l’ultima rata dei diritti televisivi). Difficile dunque avere la liquidità necessaria per pagare gli stipendi.
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La posizione dei giocatori
A quanto pare i giocatori sono pronti al sacrificio, sì, ma accetterebbero più una parziale riduzione dei loro stipendi che non un blocco relativo ai mesi di marzo e aprile. Con il rischio che nemmeno a maggio si giochi e anche questa mensilità possa andare in fumo. Se ne dovrebbe riparlare giorno 30 marzo, quando la Lega sottoporrà ai calciatori un piano con le proposte dei club. La partita è aperta, ma di sicuro si dovrà arrivare ad un accordo che accontenti tutti e che tenga conto della situazione economica del paese.