CALCIOMERCATO ROMA RITORNO EL SHAARAWY – Nei giorni scorsi si è tanto parlato di un possibile ritorno nella capitale di Stephan El Shaarawy, che ha vestito la maglia giallorossa dal gennaio 2016 al luglio 2019, prima di trasferirsi allo Shanghai Shenhua per 16 milioni di euro.
Il calciatore ha rilasciato un’intervista in videochiamata a ‘Sky Sport’ rispondendo anche alle domande di alcuni tifosi. Dal ritorno mancato nel Bel Paese a gennaio scorso all’obiettivo europeo 2021. Ecco le sue parole:
Sul coronavirus. Ad oggi la situazione in Cina quale è?
Già il fatto di vedere le strade con il traffico, le persone che hanno ricominciato a uscire. Credo che sia un grande segnale. Nel periodo più tragico qui hanno chiuso un’intera regione tenendo in casa 80 milioni di persone. Nessuno poteva uscire, una situazione drammatica vissuta però in maniera seria. Adesso però si può uscire, andare al ristorante o al bar. E’ una grande vittoria.
Quali erano i tuoi propositi per il futuro? Volevi tornare a giocare in Serie A?
Con questa situazione ho cercato insieme al club di trovare una soluzione. A gennaio hanno iniziato a posticipare tutto, quindi non si sapeva fino a quando stare fermi. Non volevo e non potevo permettermi di star fermo così tanto, quando ancora l’Europeo era in bilico. In quel momento avevo chiesto al club di trovare una soluzione, anche perché il mio obbiettivo era l’Europeo. Non abbiamo trovato una soluzione ma quello che volevo era giocare. Stare fermo 3/4 mesi non è produttivo.
Il campionato cinese riprenderà prima. Hai cambiato idea o vorresti tornare in Serie A, magari prima della scadenza del tuo contratto?
Si vedrà in futuro. Adesso sono un giocatore dello Shanghai e penso solo a fare il bene della squadra. Non posso parlare adesso di mercato.
Il giocatore più forte con cui hai giocato?
Ce ne sono stati diversi. Ibrahimovic al Milan, Totti alla Roma e Mbappé quando ero al Monaco.
Ti piacerebbe tornare alla Roma?
Non sono nella posizione di poter rispondere. A Roma ho lasciato tantissimo, ho costruito un percorso calcistico e molto di più. Mi sono sentito a casa, come una famiglia. Non fatemi domande di questo tipo.
Allegri, Di Francesco e Spalletti hanno rappresentato molto per te. Cosa sono riusciti a darti?
La cosa più importante è stato il modo in cui mi hanno gestito, fisicamente e mentalmente. Allegri è stato impeccabile, anche se io ero ancora agli inizi. Mi ha saputo dosare il primo anno per poi darmi più fiducia nel secondo. Ha fatto la differenza. Stessa cosa per Spalletti e Di Francesco, mi hanno dato grande fiducia nei momenti giusti. E’ questa la cosa più importante, il rapporto che si crea e le conversazioni che si fanno. Questo ha fatto la differenza.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
Mi manca tutto, anche i miei genitori che non vedo da un po’. Quando vieni catapultato in un mondo diverso dal tuo cominciano a mancarti tante cose. Sono tornato spesso anche grazie alla Nazionale e non ho perso quindi il contatto con l’Italia.
Quanto rimpiangi di non essere rimasto al Milan e chi ti ha spinto ad andar via?
Ero arrivato in un momento della mia carriera in cui avevo bisogno di cambiare. Sono milanista nel cuore, tutti lo sanno. Il Milan rimane la mia squadra, ma ci sono state delle circostanze per cui era giusto andare via. Rimane la squadra che ho sempre tifato sin da bambino.
Quale è stato il gol più bello che hai segnato?
Ce ne sono stati tanti. Quello con il Milan contro lo Zenit di Spalletti, il primo in Champions. Poi con la Roma il colpo di tacco con il Frosinone e quello con il Chelsea in Champions. Inoltre ci metto anche il pallonetto alla Sampdoria, sempre con la Roma.
Che rapporto hai con Balotelli? Siete ancora amici?
Il rapporto con Balotelli è stato sempre di amicizia. Lo sento ogni tanto.
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