Tornare ad allenarsi, tornare a giocare, tornare ad esultare per un gol della propria squadra. Tutte elementi concatenati, uniti da un filo unico. Con un elemento temporale che però viene a mancare, perché non si sa quando tutto questo potrà tramutarsi in realtà.
Gli scenari che la Lega Serie A ha prospettato per il ritorno in campo sono vari, se ne è parlato più volte nelle scorse settimane. E come sottolinea la Gazzetta dello Sport, l’unico parametro da prendere in considerazione alla ripresa delle attività è quello legato alle condizioni sanitarie, alla diffusione o meno del contagio da Coronavirus.
Guardando i numeri attuali, è illogico pensare che in breve si possa pensare al calcio. Del resto ci sono giocatori contagiati, squadre in quarantena e calciatori che si possono allenare solo a casa. Come detto, si vivrà alla giornata. Se dopo Pasqua arriveranno buone notizie, allora si potrà tornare a pensare al campionato ipotizzato nel mese di maggio. Altrimenti sarebbe difficile una ripartenza.
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Priorità ai campionati
In caso di ripartenza il calendario sarebbe strettissimo vero, ma si darà priorità ai campionati come ha ribadito l’Uefa. La disputa delle gare internazionali di Champions e Europa League eventualmente sarà in un secondo momento. Ma se non si potrà ripartire? Ecco allora che la situazione cambia. Le ipotesi sono quelle della mancata assegnazione del titolo o la cristallizzazione dell’attuale classifica per lo scudetto e piazzamenti per le coppe.
In più potrebbe esserci la possibilità di bloccare le retrocessioni e in questo caso, con le due squadre promosse dalla serie B, vedremmo una Serie A 2021-2022 addirittura con 22 squadre, successivamente da ridurre.