Furia Tempestilli, porta la Roma in tribunale: “Nessun accordo con Fienga, alcune persone non sono all’altezza del ruolo che occupano”.
Una carriera in giallorosso prima da calciatore (162 presenze con 7 gol), poi come allenatore e infine per tanti anni come dirigente. Poi la rottura, totale. Tonino Tempestilli dopo 32 anni si è ritrovato fuori dal club, ma il divorzio non è stato consensuale. E la separazione tutt’altro che pacifica, come confermato oggi sulle pagine del “Corriere dello Sport“.
“Mi hanno detto che non andavo più bene, non perché avessi sbagliato o rubato, ma per divergenze di vedute”.
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Furia Tempestilli, le sue parole
L’amarezza di Tempestilli: “Dopo 33 anni non avrei mai pensato di essere costretto a intraprendere una causa giudiziaria contro una società alla quale ho dato tutto. I miei legali Maria Lucrezia Turco e Andrea Granzotto hanno depositato il ricorso avverso il licenziamento irrogato a gennaio. E’ l’ultima cosa che avrei voluto fare, ma dopo il trattamento che mi hanno riservato non avevo altre soluzioni”.
Ecco cos’ha causato la rottura: “Con Fienga, Zubiria e altri dirigenti non c’è stato un accordo, ho provato a chiedere un colloquio a Fienga, non me lo ha mai concesso, ora ognuno percorrerà la sua strada. Auguro alla Roma le migliori fortune, ha un allenatore bravo e competente, mentre altre persone non sono all’altezza del ruolo che occupano”.