Petrachi sbotta: “Roma, quante calunnie sul mio conto”. Il direttore sportivo giallorosso ha parole dure nei confronti dei giornalisti.
Doveva essere la conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti Carles Perez, Villar e Ibanez, ma è diventato tutt’altro. Il direttore sportivo Petrachi ha preso per primo la parola e ha dato vita a un monologo duro in cui ha attaccato in modo particolare la stampa per le calunnie raccontate.
“Siamo qui per presentare questi tre ragazzi, ma prima mi premeva puntualizzare su alcuni aspetti che da qualche settimana escono fuori e quindi ci tenevo più che altro a fare chiarezza. A volte quando si dicono delle cazzate, se non fermi l’emorragia le cose le fanno passare per vere. Alla mia prima presentazione se ben ricordate ho detto che questo era l’anno zero per la Roma. Sono stato chiamato dalla proprietà per cercare di provare a recuperare degli errori fatti negli anni precedenti e risolvere problemi che lo scorso anno e quello prima ancora erano in essere in questa società. Con tanta umiltà ed entusiasmo mi sono calato neella parte e credo che in questi sei mesi sia stata fatta una grandissima mole di lavoro. Credo che sto portando con tanta convinzione quella che è la filosofia e il credo che la società mi aveva imposto nel provare a trasformare qualcosa che sostanzialmente lo scorso anno non ha funzionato. La Roma ha fatto una vera e propria rivoluzione, magari qualcuno ha dimenticato che abbiamo fatto uscire 20 giocatori e ne abbiamo presi 14”.
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“Volevo ricordare che la Roma non compra giocatori da 70 milioni, ma con quei 70 milioni ho comprato 7 giocatori, quindi c’è bisogno che qualcuno raddrizzi le antenne e capisca che in un progetto del genere, ho chiesto pazienza e anche comprensione da parte di tutti. Quando ci sono delle rivoluzioni qualcosa può venire bene e qualcosa può venire meno bene. Sicuramente non amo le calunnie e le falsità che spesso su qualche giornale e media esce fuori in maniera assolutamente da vigliacchi. Bisogna guardarsi in faccia e dire le cose come stanno. Per tanti di voi sarò una persona scomoda, non faccio comunella, non prendo caffè con nessuno e non rispondo ai vostri messaggi da quest’estate e la mia schiena è sempre dritta. Oggi sono la persona che volete attaccare, non c’è problema. Io cercherò di non essere spappolato da quello che è un percorso fatto con altri colleghi. Vado avanti per la mia strada per fare il bene della Roma, con il massimo dell’impegno e finché sarò qui porterò avanti la mia idea di calcio e le cose che mi sono state chieste. Non so se ci riuscirò, ma ce la sto mettendo tutta. Fino a una ventina di giorni fa si decantava una Roma che giocava bene e che aveva preso Fonseca, un ottimo allenatore. Ero preparato alle difficoltà, ma non alle calunnie e alle falsità che escono fuori.
Ho qui tanti articoli di diversi giornali, in cui si dice che Petrachi è stato bacchettato da Dzeko perché vuole qualità. Lui fa il calciatore ed è intelligente, non si sarebbe mai permesso di farlo. Lui se deve fare qualcosa lo fa nello spogliatoio, con i ragazzini, visto che è anche il capitano e leader. Questa è la prima cazzata. Seconda cazzata: si dice che sono stato convocato perché messo duramente alla prova dall’eventuale nuova proprietà. Io ho detto la mia sugli investimenti e la programmazione, è un’inesattezza totale. I nuovi acquirenti volevano sapere le possibili future spese della Roma. Molti di voi inoltre mi hanno censurato, come fossi un killer, invece sono stato completamente assolto dalle accuse. Alcuni ci hanno marciato, io ho sempre fatto il mio lavoro in maniera corretta e lease. Molti di voi sono stati smentiti su queste calunnie. Sono consapevole che questo è un momento difficile, abbiamo forse smarrito un po’di umiltà. Forse la grande prestazione del derby ci ha fatto volare un po’ troppo alti. Se giochiamo con intensità, voglia e sana cattiveria possiamo mettere in difficoltà chiunque. Altrimenti la squadra fa fatica, il gioco di Fonseca si basa sull’aggressione e il recupero della palla, come fatto con la Lazio. Abbiamo sbagliato partite con la Sampdoria, il Torino, il Sassuolo e il Bologna e questo deve farci riflettere. Dobbiamo fare molto di più e lo sappiamo tutti, dobbiamo credere di più in quello che facciamo, mettendoci umiltà e sana cattiveria. Noi abbiamo costruito qualcosa, ho investito sui giovani ma i frutti della semina vengono dopo un po’. Questa squadra gioca con 6 nuovi acquisti su 11. Ci vuole del tempo, è una squadra giovane che si sta conoscendo. Le difficoltà purtroppo sono arrivate e dobbiamo affrontarle, con l’umiltà e lo spirito che ci ha contraddistinto. Avevamo tutti quegli infortunati, nelle difficoltà ci siamo esaltati, è stata la Roma più bella. In questo gruppo mi sono orgogliosamente identificato, ha il mio stesso spirito e carattere ma in questi ultimi 20 giorni la squadra è venuta meno in queste cose. Cercherò di far capire loro quanto è importante metterci sana cattiveria. A qualche giocatore ho parlato, dopo il Sassuolo ho detto a Perez che lui era arrivato nella Roma, che è una piazza sentimentale e che si affeziona a chi ci mette l’anima, la cattiveria, il sudore. Puoi anche essere mediocre, ma se ci metti l’anima sei a posto. Gli ho detto che il suo atteggiamento quando è entrato non mi è piaciuto per niente, vorrei che ci mettessi l’anima per capire dove sei arrivato. Devono capire subito dove sono arrivato, credo fortemente in questi ragazzi e possono essere il futuro della Roma. Oggi la Roma la sento mia, anche se qualcuno vuole già tagliarmi la testa sul patibolo. Ancora oggi chiedo un filino di pazienza, ma abbiamo contenuti e valori. Abbiamo ragazzi giovani, che hanno alti e bassi, ma è stata anche una strategia. E ribadisco che non ho preso un giocatore da 70 milioni, ma ho cercato di costruire una squadra che in un triennio possa portare risultati. Poi si sa che tutti siamo in discussione, non mi spaventa, mi dà fastidio quando si dicono cazzate e calunnie. Facile scriverlo, ma bisogna sapere cosa si scrive. Qualcuno ha detto che mi avevano tolto la parola, perché parlo male, perché ho dei lapsus, perché Petrachi è un tipo muscolare. Ci tenevo a far chiarezza su tutto e spiegare i problemi che abbiamo, che stiamo cercando di affrontarli. Ed è un’altra cazzata che ho qualcosa che non va con Fonseca. Se ho qualcosa da dire a livello comportamentale, non tattico. Poi se non vedo sana cattiveria e senso di appartenenza entro e dico quello che penso, senza prevaricare Fonseca. Società e tifosi fanno sacrifici, pagano soldi per i biglietti e vogliono vedere una squadra che li rappresenti”.
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