NOTIZIE AS ROMA DICHIARAZIONI PASTORE – Il giocatore giallorosso Javier Pastore dopo un inizio di stagione difficile, ha trovato sempre spazio dal primo minuto nelle ultime 7 partite (5 di campionato e 2 di Europa League, nella doppia sfida contro il Borussia Monchengladbach). L’argentino ha rilasciato un’intervista a ESPN, nella quale ha parlato di tanti temi, anche del suo possibile addio.
Dichiarazioni Pastore
Lasciare la Roma?
Mi hanno chiamato in tanti chiedendomi di questa cosa, ma la verità è che non c’è niente di concreto e di serio, non vedo possibilità di andare via adesso dalla Roma, sto molto bene.
Se fossi costretto a lasciare, dove andresti?
È chiaro che il club sarebbe il Talleres. Se tornerà, e questo succederà perché quasi tutti sognano di chiudere la carriera in Argentina, gli piacerebbe tornare al Talleres (in questo caso è intervenuta la moglie, ndr).
Come vedresti Ibrahimovic alla Roma?
È un grande, sarebbe grandioso se tornasse in Italia. Un giocatore così muove tutto, la stampa e non solo. Sarebbe bello riaverlo come compagno. Abbiamo un bel rapporto con lui e la famiglia, in privato è un personaggio diverso rispetto a come si mostra in pubblico. Calcisticamente mi piace moltissimo e lo ammiro anche come persona.
Sulla scela di De Rossi di andare al Boca
Ne parlava molto già prima di andare, chiedeva molte cose a Fazio, Perotti e a me. E noi eravamo impazziti, perché è un giocatore che è rispettato in tutto il mondo, quando sono arrivato alla Roma è stato il primo che mi ha scritto e mi ha chiamato. È una persona bellissima, semplice, gli auguro il meglio. Come si vive il calcio in Argentina non si vive da nessun’altra parte, ha ragione.
Tornare a vestire la maglia dell’Argentina?
Ovviamente, il sogno è sempre presente. L’importante è stare bene nel club, fare una buona stagione, dimostrare di star bene e poi se c’è la possibilità, ben venga.
Sul ricambio generazionale
Non fa affatto male, sono contento che ci siano giovani così e ce ne sono ancora tanti altri che meritano una possibilità. Poi è normale che il livello di livello di Messi e Di Maria sia incredibile, ma un po’ di ricambio non fa male e non sarebbe una cosa cattiva non vedere in campo ogni tanto questi top player. Di Maria è il giocatore più utilizzato quest’anno al PSG, pur giocando con Cavani, Neymar e Mbappé. La decisione la prende sempre il tecnico, lui deve decidere chi convocare e chi no.
Miglior periodo con la Seleccion?
Il mio periodo migliore nella Seleccion è stato nel 2015, con il Tata Martino. Ho avuto più continuità e ho giocato di più. Anche nel PSG avevo giocato tutto l’anno ed ero stato molto bene fisicamente. È stato uno dei miei migliori anni. Nel 2016 invece ho giocato meno, c’è stato il cambio allenatore al PSG. Sabella? Ogni tecnico ha il suo stile di gioco e di giocatori. Sabella aveva giocatori che già conosceva e ha convocato loro perché si fidava di più. Scaloni non l’ho mai sentito ad ora. Però credo che il rendimento sia la prima cosa, poi ovviamente è una decisione del tecnico. Di certo non potevo pretendere di andare in nazionale in questi ultimi due anni, perché non mi sentivo bene e all’altezza. Oggi mi sento molto meglio, ma devo continuare così per pensare di avere una possibilità.