Alla vigilia di Sampdoria-Roma come al solito tocca al tecnico Paulo Fonseca presentarsi in conferenza stampa. Il tecnico portoghese sa benissimo che giocare contro i blucerchiati, che saranno guidati per la prima volta dall’ex Claudio Ranieri, non sarà affatto una passeggiata. «Mi aspetto una partita difficile. Nelle ultime 10 trasferte a Genova ne abbiamo vinte solo due e questo conferma come questa sia una partita complicata. In più hanno cambiato allenatore e questo genera di solito una reazione positiva nella squadra. Senza dimenticare la questione meteorologica» ha detto Fonseca.
E’ tempo di parlare però della formazione e dei convocati: «Perotti ha iniziato a lavorare con la squadra alla fine della scorsa settimana, si è allenato con la squadra, è in condizione di giocare. E Florenzi lo stesso, è pronto per giocare». Grande attesa per conoscere se Dzeko farà parte o meno della lista dei convocati: «Dzeko? Convocazione simbolica no. Ha lavorato negli ultimi due giorni con la squadra, protetto con la maschera, le condizioni non sono quelle ideali ma oggi abbiamo la rifinitura e solo dopo valuteremo se saremo in condizione di poter contare su di lui. Pastore è pronto per giocare, si è allenato molto bene in queste ultime due settimane, è molto motivato, sta crescendo giorno dopo giorno ed è in condizione di giocare se lo riterrò opportuno».
Fonseca non sarà in panchina vista la squalifica rimediata dopo la partita di Cagliari. Squalifica ridotta ad un turno, ma il tecnico non vuole parlarne: «Per me è una questione chiusa. C’è stata una sanzione, una squalifica e non ho nient’altro da aggiungere». La coperta è corta a centrocampo, dove ci sono solo due elementi a disposizioni, Cristante e Veretout. Ma quali sono le alternative? «Pastore in questo momento è l’unica alternativa in mezzo al campo, oppure Santon. Abbiamo già provato entrambi in questa posizione» rivela Fonseca.
Che poi parla delle troppe partite ravvicinate e dei tanti infortuni, non solo quelli occorsi in casa Roma: «E’ un problema che riguarda tutte le squadre e io mi ero detto già preoccupato. Sono giocatori impegnati con i club e con le nazionali e ogni settimana rileviamo infortuni. E’ umanamente impossibile giocare tante partite in così poco tempo, si stanno colpendo soprattutto i grandi giocatori. – dice il portoghese – Chi gestisce il calcio deve riflettere su questo tempo. La gente paga per vedere in azione i migliori giocatori, la mia opinione è che ci siano troppe competizioni. I giocatori non hanno tempo per recuperare, finito un campionato ci sono europei, mondiali, Coppa d’Africa. Al termine di una stagione estenuante si riposa 10-12 giorni, un tempo che non consente di recuperare».
Si torna a parlare della partita con la Sampdoria e delle ultime difficoltà realizzative della Roma. «Sarei preoccupato nel caso in cui la squadra non creasse gioco. La Roma contro il Cagliari ha avuto 10-12 occasioni per segnare contro una squadra che si è difesa bene, per cui non sono preoccupato. Noi lavoriamo comunque per migliorare questa fase del gioco, la finalizzazione. Non sarò in panchina? Non mi preoccupo, perché la partita si prepara prima e fino a oggi potrò farlo. Parlerò alla squadra in hotel anziché allo stadio. Nuno Campos lavora con me dall’inizio della mia carriera, ho molta fiducia in lui nella gestione della partita e con la quale ho la massima intesa».
Si parla anche del “caso” Under. «Non rivelerò quello che ci siamo detti all’interno del gruppo. Oggi ho letto un giornale portoghese e una intervista di Valdano sulla situazione in Catalogna. Diceva che calcio e politica non devono dormire nello stesso letto. Un pensiero che condivido. Per me calcio e politica sono due cose che devono rimanere separate. Non mi piace mischiare la politica con la nostra professione».
Ranieri sarà all’esordio con la Sampdoria e il tecnico testaccino è molto abile a cambiare pelle in fase difensiva alle sue squadre. «E’ un allenatore di grande esperienza e in una squadra che è in difficoltà deve cercare di trovare subito la solidità difensiva. Del resto funziona così, se una squadra non difende bene non può vincere. Mi aspetto una partita complicata, saranno compatti, ci aspetteranno per poi colpire in contropiede. Ma noi siamo a nostro agio quando ci viene lasciata l’iniziativa».
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