Roma, arbitraggi scandalosi: i dirigenti si fanno sentire. Fonseca non vuole alibi, ma la società pretende dei miglioramenti.
La Roma non ci sta. Ieri a Lecce la vittoria alla fine è arrivata ugualmente, ma le decisioni arbitrali hanno fatto infuriare i dirigenti che – come riportato dal “Corriere dello Sport” – si sono fatti sentire negli spogliatoi. Perché non è la prima volta che capita, ed è meglio fare qualcosa prima che il problema si ripeta.
Ieri negli spogliatoi del Via del Mare – riporta il “Corriere dello Sport” c’è stato un confronto deciso tra i dirigenti romanisti e gli arbitri della partita. La Roma ha chiesto spiegazioni sul rigore non concesso nel primo tempo, per un fallo di mano di Lucioni. L’arbitro Abisso, di comune accordo con il Var Guida, ha spiegato la sua interpretazione: essendo stato il tocco di mano generato da una deviazione improvvisa e fortuita di un compagno, in particolare il portiere Gabriel, ed essendo la distanza molto ravvicinata ha ritenuto che il tocco non fosse sanzionabile. Diversa valutazione meritava invece la situazione della ripresa, quando Dzeko ha calciato verso la porta e il braccio scomposto di Lucioni ha corretto la traiettoria del tiro.
Alla Roma non è piaciuta poi la gestione delle ammonizioni. Dopo le cinque di Bologna, ritenute eccessive come l’espulsione di Mancini, i gialli a Mkhitaryan e Lorenzo Pellegrini sono stati eccessivamente severi. Allo stesso tempo l’arbitro soprattutto nel primo tempo ha spesso fatto correre dei falli dei calciatori del Lecce, sanzionando invece puntualmente quelli della Roma.
La speranza è che già a partire dalla prossima partita si possano evitare proteste di questo tipo.