E’ il giorno della vigilia di Roma-Atalanta, match valido per la quinta giornata di serie A. Una sfida molto delicata per i giallorossi, ancora imbattuti e vogliosi di continuare a scalare la classifica. Paulo Fonseca si è presentato come sempre in conferenza stampa a poco più di 24 ore dal fischio d’inizio.
Le parole del tecnico
«Sarà una partita difficile, contro un avversario aggressiva in fase difensiva e con tanti giocatori di qualità in attacco. Sarà una partita combattuta e con molti duelli fisici» esordisce il tecnico giallorosso. «Come ho sempre detto e come sempre ripeto, bisogna rimanere equilibrati. Il passato è alle spalle, dobbiamo rimanere uniti e umili. Non abbiamo conquistato niente e non dobbiamo essere euforici per aver vinto tre partite di fila. C’è ancora tanto da vincere e da conquistare, dobbiamo rimanere con i piedi per terra» ha continuato Fonseca parlando del momento che sta vivendo la sua squadra. Dzeko e Kolarov sono tra i giocatori più in forma della rosa della Roma: «E’ evidente che sono due grandi giocatori, importanti per noi. In questa fase vorrei farli riposare ma non è possibile. Loro hanno sempre risposto positivamente nonostante abbiano giocato tanto, sono due grandi professionisti che curano la loro condizione fisica».
Lodi per Cristante
«Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato qualcosa dopo la Lazio e le cose sono cambiate, sono andate per il verso giusto. Ora dobbiamo continuare a lavorare e migliorare perché in Italia ogni partita fa storia a sé» dice ancora Fonseca sottolineando la crescita della sua squadra partita dopo partita. Si parla anche di Kluivert, sempre titolare con il tecnico portoghese sia in serie A che in Europa League: «Domani vedremo se giocherà o meno, farò alcuni cambiamenti. Nessuno è al di sopra della squadra, tutti sono importanti e le mie scelte sono dettate da quel che è meglio per la Roma, anche in base all’avversario».
Il tecnico ha anche parlato, stimolato dai giornalisti, anche di altri elementi della squadra: «Cristante è un giocatore molto intelligente, perché capisce cosa voglio che faccia in quel ruolo. E’ un giocatore coraggioso, in quella posizione si gioca spesso sotto pressione. E’ bravo nella fase difensiva e bravo quando controlla la palla, ha un buon passo. E’ evidente che per me è uno dei giocatori più importanti per il suo equilibrio tattico».
Il passato è passato…
Quando gli si chiede se ha trovato un gruppo poco unito dopo la scorsa stagione, Fonseca non guarda indietro: «Il passato è passato, io non ero qui e non posso parlare rispetto allo scorso anno. Quel che ho subito ravvisato è che c’è un gruppo unito e forte, che lotta e rema nella stessa direzione. Lo spogliatoio ha un bell’ambiente e queste cose vengono fuori in modo naturale, non c’è stato bisogno del mio intervento. Avere un gruppo unito è molto importante e decisivo se si vuole vincere qualcosa».
Smalling gioca o no?
«Smalling giocherà» dice subito Fonseca riguardo la domanda sul difensore inglese. Che parla poi anche di Pau Lopez: «Quando lo abbiamo scelto abbiamo valtuato le sue caratteristiche, non sono tanti i portieri che sanno far partire l’azione dal basso come fa Pau. Aiuta tantissimo la squadra, poi ci sono tanti altri aspetti tecnici, come la parata di Bologna. Sono soddisfatto di lui così come di Mirante e di Fuzato, che senz’altro avranno delle occasioni. Pau si è ambientato subito in Italia e grazie all’aiuto di Marco Savorani in futuro sarà un portiere ancora migliore di quello che è oggi».
Sull’Atalanta
«Ci siamo preparati al meglio per cercare di fermarla. Hanno giocatori molto forti e dovremo prestare attenzione a loro. Ci sono delle questioni strategiche di cui non voglio parlare, tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva, non solo gli esterni. Gasperini? E’ un eccellente allenatore, ma quella di domani non è una partita tra Gasperini e Fonseca. E’ tra Roma e Atalanta». Fonseca continua a ribadire di voler rimanere con i piedi per terra: «Ora che la squadra ottiene buoni risultati si generano stati di euforia. Io sono contrario a questo tipo di euforia. L’euforia va lasciata dopo una finale vinta, o al termine di un campionato in cui si è raggiunto l’obiettivo. Sono realista, che analizza tutto con realismo. Abbiamo vinto tre partite consecutive e che la squadra sta evolvendo in modo positivo. Siamo solo all’inizio del campionato, siamo al quarto posto e non abbiamo conquistato nulla. Mi fa piacere che la gente abbia fiducia in noi, ma dobbiamo concentrarci sulla partita di domani. Siamo consapevoli che dobbiamo lavorare per crescere, siamo solo all’inizio di una maratona lunga e difficile».
Il razzismo negli stadi
Un passaggio anche sul razzismo negli stadi: «Non ho assistito personalmente ad episodi, ma questo è un fenomeno che va combattuto ed estirpato dalla società oltre che nel calcio. Sono a favore di misure che servano a questo, il calcio è uno sport che deve unire le persone e regalare felicità e piacere indipendentemente dalla razza».