Roma, il nuovo difensore Smalling ha rilasciato un’intervista al tabloid inglese Telegraph: “La lingua può essere un problema”.
L’inizio della nuova avventura in giallorosso non è stata come sperava. Chris Smalling si è infortunato alla vigilia di quello che sarebbe stato il suo esordio con la Roma ed è ancora impegnato a recuperare. E non è l’unico problema, come sottolineato dallo stesso calciatore in un’intervista riportata da “Calciomercato.com” e dal “Corriere dello Sport”.
“Pochissimi giocatori inglesi vanno all’estero. Quelli che lo fanno, sono buoni giocatori, altrimenti non se ne vanno. Il problema principale credo sia la lingua: i termini del campo si possono imparare, fuori dal campo è importante comunicare il più possibile. C’è grande divisone con i compagni che non sanno l’inglese. Imparando, invece, posso avvicinarli e conoscerli presto”.
Oltre a recuperare dall’infortunio, Smalling cerca di imparare il più in fretta possibile l’italiano per immergersi meglio in quella che ha definito una sfida totale.
Smalling: “Potevo restare al Manchester ma la Roma è una sfida totale”
“Rimanere al Manchester sarebbe stato semplice. Avevo parlato con Solskjaer prima che arrivasse Harry e sapevo di essere dietro di lui e Lindelof ma nelle stagioni precedenti avevo iniziato dietro e dopo quattro o cinque partite ero tornato titolare. Adoro le nuove sfide e quando arriva un nuovo calciatore devi fare di più. Questa è l’occasione perfetta per provare a vivere in una cultura diversa. È un cambiamento totale, anche se il calcio è sempre lo stesso”.
Smalling ha poi parlato anche del problema razzismo in Italia e nel mondo: “Le nostre voci devono essere ascoltate. Speriamo che gli organi di governo, le leghe calcistiche e i calciatori possano essere più uniti. Sento che questa coesione ultimamente sta crescendo. Resta comunque deludente affrontare tutto ciò quando ci sono bambini che ti guardano in tv. Non deve esistere il razzismo”.