Il nuovo difensore della Roma Mancini parla della sua nuova avventura in giallorosso: ” Massimo impegno per questa maglia”.
Ecco i passaggi più importanti della lunga intervista a Mancini pubblicata dal sito ufficiale della Roma.
Chi era Gianluca Mancini da bambino?
“Sono nato a Pontedera, ma sono cresciuto a Montopoli. La mia famiglia aveva un’azienda di produzione di mele e pere. Sono cresciuto in campagna, assieme ad amici e cugini. Ho giocato a tanti sport da bambino, li ho provati tutti, finché non ho preso la via del calcio”.
Hai sempre giocato come difensore?
“Nelle giovanili ho provato tutti i ruoli, come è giusto che sia. Dal primo anno di Primavera mi hanno spostato in difesa e non mi sono più mosso: quella è stata la mia fortuna”.
È da questa esperienza nei ruoli più avanzati che deriva la tua propensione al gol?
“Non saprei. Noi difensori segniamo spesso con i calci piazzati. Se hai la fortuna di giocare con compagni che mettono buoni palloni, serve la cattiveria per inserirsi al momento giusto. Io quando sono lì davanti a ogni calcio d’angolo o punizione mi dico sempre: ‘Ora la butto dentro!’”.
Cosa hai pensato quando ti hanno proposto di venire a Roma?
“Quando il mio procuratore mi ha prospettato questa possibilità gli ho detto senza esitare: ‘Voglio andare’. Qui sono passati tanti campioni, è un onore rappresentare questa maglia. È una piazza che mi è sempre piaciuta. Roma ti dà un senso di magia. I tifosi sono calorosi e io sono fiero di poter giocare qui”.
Che impressione ti ha fatto Paulo Fonseca?
“Una buonissima impressione. È sicuro di sé, delle sue idee. È molto diretto e ti dice apertamente se fai bene o male. Siamo all’inizio, ma mi ha subito fatto una buona impressione. Dialoga molto con il gruppo e con i singoli, come è giusto che sia. L’intensità degli allenamenti è alta, i primi giorni sono rimasto a bocca aperta. Questi sono gli allenamenti giusti per trovare la buona condizione per l’inizio del campionato”.
Come ti sei trovato con i nuovi compagni di squadra?
“Mi sembra quasi di non aver cambiato squadra: i compagni sono eccellenti e mi hanno accolto alla grande. Molti degli italiani li conoscevo. Kolarov l’ho visto tanto da piccolo, in televisione mi ha sempre colpito e dal vivo lo ha fatto ancora di più a livello caratteriale: sa dirti la parola giusta al momento giusto”.
Qual è il consiglio migliore che hai ricevuto in carriera e chi te lo ha dato?
“Mio papà mi ha sempre detto di allenarmi al massimo: testa bassa e pedalare. Io l’ho sempre ascoltato. Dopo una partita fatta bene non ci si può rilassare. Anche perché il calcio è pieno di squali”.
Hai un messaggio per i tifosi?
“Da parte mia vedranno sempre massimo impegno per questa maglia. È un motivo di orgoglio essere qui. Dobbiamo cercare di creare qualcosa di nuovo per arrivare a grandi obiettivi. Il gruppo è giovane, siamo all’inizio, ma da parte nostra ci sarà il massimo impegno in allenamento e in partita”.