NOTIZIE AS ROMA PRESENTAZIONE PAU LOPEZ – Giorno di presentazione per il nuovo estremo difensore giallorosso Pau Lopez, arrivato dal Betis Siviglia per 23,5 milioni di euro.
Inizia il ds Petrachi: “Presentare i giocatori in maniera così veloce era una cosa alla quale non ero abituato, ma lo farò. Ne sono arrivati e ne arriveranno degli altri, mi vedrete in questa veste che a me non piace. Pau Lopez è un giocatore che ho seguito personalmente e credo che la scelta di puntare su di lui è di natura tecnica e di personalità. Parare in una piazza come quella della Roma è molto difficile, qui lo si è con qualche difficoltà in più, vista la pressione. Il portiere deve avere coraggio e personalità. A volte è capitato che siano andati in grande confusione. E’ un giocatore che esce tantissimo, bravo sulle uscite, è un portiere che abbia quella capacità di uscire così tanto toglie anche tanti problemi alla propria difesa e lui ha questo tipo di personalità. Con l’idea tattica di Fonseca il portiere diventa un libero aggiunto, ha un ottimo mancino, Viene da una scuola completamente diversa da quella italiana, quella spagnola è diversa. Lui è un po’ in difficoltà, abbiamo un preparatore molto capace, come Savorani che gli sta dando concetti e principi che in Italia sappiamo proporre e saper fare. Incamerare tutte le disquisizioni tattiche che gli darà Savorani potrà migliorarlo”.
Come sono andati questi primi giorni di ritiro e cosa ti sta chiedendo Paulo Fonseca?
Prima di tutto desidero ringraziare il direttore e il club, adesso sta a me ricambiare la fiducia. In questi giorni con il mister ci stiamo confrontando sulla fase difensiva, ha sottolineato il concetto di intensità, di squadra che pressa, più avanti lavoreremo sul resto.
Per caratteristiche sei un portiere molto bravo con i piedi, credi sia un aspetto importante nel calcio moderno?
Credo che dipenda dall’allenatore, in ogni caso il portiere deve adattarsi a quelle che sono le richieste del mister, in questo caso dobbiamo giocare la palla da dietro e questo può essere più utile alla squadra.
Un difetto ce l’hai?
Ne ho più di qualcuno. Come diceva Petrachi vengo da una scuola diversa, il modo di lavorare di Savorani è diverso, qui si curano moltissimo gli aspetti tecnici, ogni minimo dettaglio, ma sono sicuro che dopo un periodo di ambientamento mi troverò bene. Ho molta voglia di imparare, mi hanno parlato benissimo di Savorani e saprò fare tesoro dei suoi consigli.
Qui a Roma sono passati due grandi portieri Alisson e Szczesny. Il primo è arrivato a Roma alla tua età, è quello un modello a cui ispirarsi?
Alisson è stato un portiere importante ed è uno dei migliori del mondo. Io sono Pau e sono venuto qui per crescere, aiutare la Roma e creare la mia storia. In ogni caso io posso solo che imparare dai migliori, adesso inizia la storia di Pau, spero che sia una bella storia e che i tifosi siano orgogliosi di me.
Una decina di giorni fa il tuo agente ha detto che ti voleva anche il Barcellona ma tu hai preferito la Roma.
Quest’estate avevo in un primo momento pensato di non lasciare il Betis, poi è arrivata l’offerta della Roma e volevo la Roma al 100%. Restare o venire alla Roma, ho ritenuto che fosse il momento giusto per fare un passo avanti nella mia carriera, avevo soltanto queste due opzioni. Alla fine si è concretizzata l’ipotesi che volevo maggiormente.
Si è parlato di una riduzione dell’ingaggio da parte tua, è vero?
Sia la Roma che io volevamo questo risultato e quindi sono stati fatti degli sforzi da entrambe le parti, non c’è bisogno di aggiungere altro.
Per Petrachi. Se c’è stata la rinuncia al 50% del cartellino di Sanabria
Poteva sembrare una sviolinata, ma visto che è stata tirata fuori, è evidente che non capita tutti i giorni che insieme all’agente si sia stabilito già un ingaggio per far si che andasse in porto la trattativa. Per chiudere l’operazione, visto che il Betis non ci alleggeriva di una virgola, a quel punto per trovare i numeri giusti, il ragazzo ha preso la decisione di rinunciare allo stipendio e l’agente aveva una percentuale sulla futura sua vendita, e anche l’agente ci ha rinunciato. Da parte nostra è stato visto in maniera positiva. Il ragazzo ha la voglia e la capacità mentale di essere già uomo. Sanabria abbiamo dato l’altro 50% nell’operazione.
Sei cresciuto nell’Espanyol, quanto ti stimolano le rivalità? Ti ricordi di Roma-Barcellona dell’anno scorso?
Quando si è giovani si cresce in un club come l’Espanyol, si sente una partita con il Barcellona, mi sono pentito del gesto con Messi. I derby sono partite molto importanti, è importante non andare oltre il limite, ma sono partite speciali. Ricordo quel Roma-Barcellona, una partita incredibile e che mi è piaciuto vedere da casa.
Sei il portiere più pagato dalla storia della Roma, e compresa la cessione di Sanabria tra i 10 più pagati dalla storia del calcio. Volevo sapere se ti aspettavi di valere così tanto sul mercato.
E’ sempre una responsabilità quando il club scommette forte su di te. Prima non si sanno mai le cose come andranno, posso garantire, lavoro, umiltà e sacrificio, ora sta a me dimostrare di valere questa scommessa. Dalla mia ho la serenità di lavorare duro per rendere orgogliosa la gente e i tifosi.
Cosa non ha funzionato al Tottenham?
Sono arrivato li sapendo che avevo poche possibilità di giocare, conoscevo Pochettino, mi aveva subito detto che non avrei giocato ma che sarebbe stata un’esperienza molto utile per me. E’ stato difficile perché non ho giocato di fatto, ma allenarsi con Jimenez, un preparatore alla quale sono molto grato.
Sei un portiere silenzioso o parli molto con i tuoi compagni di reparto? In che lingua parlerai?
Sono un portiere a cui piace parlare molto, capisco già l’italiano, ma devo impararlo meglio, un qualcosa che devo ai miei compagni di squadra e al club.
Premier, Liga e Serie A, pensi che sia un campionato che possa farti crescere? Qual è la tua caratterisita principale?
Vengo qui dopo aver cambiato diverse squadre negli ultimi anni, adesso è mia intenzione di fermarmi in un posto e continuare a crescere, e questo credo che sia il posto perfetto dove fare un passo avanti per la mia carriera. La Nazionale è un qualcosa a cui non penso molto perché dipenderà tutto dal mio rendimento con la Roma.
Con la difesa alta come ti comporterai? C’è un portiere al quale ti ispiravi?
Come ho detto prima il portiere si deve adattare a quello che richiede il proprio mister. Per quanto riguarda i modelli, da piccolo ho sempre visto i migliori portieri in tv rubando le cose migliori da tutti guardandoli.
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