ROMA-JUVENTUS DICHIARAZIONI RANIERI – Il tecnico giallorosso ha parlato ai microfoni di ‘Sky Sport’, al termine del match vinto contro i bianconeri.
Squadra matura, meglio nella ripresa, soddisfatto?
Si e c’è voluto un gran Mirante a tenerci in partita. Dobbiamo continuare a credere che ogni cosa sia possibile, non dipende da noi ma dobbiamo arrivare fino in fondo con la coscienza a posto.
Hanno sorpreso le sue parole sul futuro, si è ufficialmente chiamato fuori, perché?
Non percepisco niente, io ho firmato per un anno, non mi va di darmi speranze, penso soltanto a lavorare.
Questa tua gestione servirà anche il prossimo anno che per ottenere certi risultati bisogna comportarsi in una certa maniera?
Essendo già stato qui, essendo romano e tifoso, so vita morte e miracoli di ogni cosa. Mi trovo a mio agio a casa mia, ho girato il mondo e dove sono stato ho impostato una realtà di rapporto con i miei giocatori. Esigo il massimo da me stesso e da loro, rispetto reciproco.
Nelle ultime sei partite è la quarta in cui non subite gol, quanto dipende dal portiere? Mirante trasmette sicurezza cosa che non faceva Olsen?
Dipende da mille cose, non voglio che si vada a pressare alto, oggi l’abbiamo fatto due volte e la Juventus è stata brava ad infilarsi, è un po un succo di un discorso tattico fatto in settimana, ma questo non vuol dire che non sappiamo attaccare.
Una squadra come la Roma e con un allenatore così importante, porta quest’idea, centrocampisti alti, macchinosi, si espongono troppo, prendere ripartenze può portare difficoltà. Alla fine, dimostri che hai conoscenza.
Io non ho un credo calcistico, mi adatto ai giocatori a disposizione, cerco di mettere i migliori giocatori e devo dare un equilibrio alla mia squadra. Poi sono criticabile perché non gioca uno o l’altro, ma io devo essere in pace con me stesso.
Hai viaggiato tantissimo, accetteresti per rimanere a Roma di avere un ruolo da supervisore per far crescere qualcuno in panchina?
Quando sono stato contattato mi è stato offerto il dopo, io ho detto no, ancora mi diverto ad allenare, per cui finisce l’anno finisce tutto. Io faccio l’allenatore e il mio scopo è essere allenatore, essere vivo, prendermi le critiche, gli insulti, son fatto così e voglio allenare.
Avresti già individuato dove questa squadra dovrebbe rafforzarsi?
Dal momento che io sto dentro so quello che bisognerebbe fare, ma questo non vuol dire nulla. La società sa meglio di me quello che vorrebbe fare, vedremo dove staremo a fine campionato.
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