Un infortunio più grave del previsto lo ha fatto penare per più di due mesi ma dopo gli spezzoni di partita contro Napoli e Fiorentina è pronto a riprendersi la Roma: Cengiz Under è stato intervistato da DAZN in vista della partita di sabato sera contro la Sampdoria.
Sul suo nome e sull’infortunio. Il nome, Cengiz, vuol dire imbattibile e devo dire che mi piace molto questo significato. Ora che sono stato fuori due mesi ho avuto un po’ di paura, morivo dalla voglia di tornare in campo con i miei compagni, e il dubbio di non essere proprio così imbattibile mi è venuto. Dentro di me pensavo: “e se mi infortunassi di nuovo alla stesso modo?”. Per fortuna adesso mi sto allenando da un po’ in gruppo, ho giocato qualche partita e spero di ritrovare presto continuità
Sul passato all’Altinordu. L’Altinordu ha il miglior settore giovanile della Turchia. Il presidente Mehmet Ozkan valorizzava molto i giovani talenti. Gli sono veramente affezionato perché quando avevo 10 anni mi ha portato al Bucaspor e poi all’Altinordu. Questo club ha un approccio particolare: non insegnano solo a giocare a calcio, insegnano a vivere sotto ogni aspetto. Ad esempio, i ragazzi coltivano un orto, raccolgono i pomodori, ci sono anche degli animali di cui devono prendersi cura. Lì ho imparato come stare al mondo.
Sull’esperienza al Başakşehir. Lì ho incontrato un allenatore che aiuta molto i giovani e conosciuto grandi giocatori come Emre Belozoglu. Hanno avuto grande fiducia in me e nel giro di un anno è arriva l’offerta della Roma. In quel momento mi sono sentito veramente orgoglioso.
Sulla doppietta di Emre contro la Lazio. Ho visto gli highlights di quella partita. Ha fatto due bellissimi gol, uno di destro e uno di sinistro, se non ricordo male un pallonetto. Gli ho fatto i complimenti.
Sul gol di destro che non arriva e sulla Roma. Al Başakşehir ho segnato 9 gol ed erano quasi tutti di destro, non capiso perche’ alla Roma non mi riescano, si vede che non e’ destino; pero’ sono felice di proseguire qui la mia carriera, è stata la decisione giusta.
Sulla sua crescita. Ho sempre pensato che fosse utile guardare i grandi giocatori, ma riguardavo soprattutto le mie partite per lavorare sugli errori che notavo però chi ho sempre seguito è David Silva. Anche se non giochiamo nella stessa posizione mi piace molto il suo stile, è un’ispirazione. Quello che noto riguardando le mie partite è che alla Roma sono cresciuto moltissimo sia in fase offensiva che difensiva. Ho le giuste motivazioni per continuare a migliorare.
Sull’addio di Monchi e Di Francesco. Monchi è stata la persona che mi ha portato qui per questo sono dispiaciuto. Di Francesco mi ha dato dei consigli che non dimenticherò per tutta la vita, ho sempre sentito la sua fiducia. Anche se all’inizio non giocavo molto percepivo che credeva in me. Sono proprio dispiaciuto, ma sono cose che succedono nel calcio.