La Roma prende posizione dopo l’arresto di De Vito, presidente dell’Assemblea Capitolina, e lo fa tramite le parole di Baldissoni a Sky Sport, riportate dall’edizione odierna del “Corriere dello Sport”.
«È sempre molto spiacevole apprendere notizie come questa, lo dico da cittadino. Non siamo sorpresi da quello che dice la Procura, non è la prima volta che lo dice, il progetto dello stadio è passato attraverso una procedura complessa con tutte le amministrazioni possibili. Dopo un anno e mezzo di conferenza dei servizi pensare che possano esservi degli atti viziati è molto difficile e in effetti non se ne sono mai trovati. La conferenza dei servizi si è chiusa quindici mesi fa: dal punto di vista amministrativo sullo stadio della Roma non devono esserci dubbi e questo è un diritto acquisito da parte della Roma. Noi abbiamo un diritto a vederlo realizzato nel minor tempo possibile. Episodi potenzialmente corruttivi afferiscono alla responsabilità individuale delle persone coinvolte. Le responsabilità collettive di chi amministra la città sono altre e sono nei confronti dei proponenti e degli investitori. Un investimento straniero di oltre un miliardo deve essere una priorità per la città e per il Paese». Baldissoni non vuole pensare nemmeno alla possibilità di ulteriori rallentamenti: «Non ne vediamo alcun motivo dal punto di vista giuridico. A livello sostanziale abbiamo fatto un lavoro consistente nelle ultime settimane assieme al Comune di Roma, che ha dedicato molte energie a completare gli ultimi atti che mancano al fine di votare la variante urbanistica. Abbiamo appreso dal Comune che la finalizzazione delle documentazioni necessarie potrebbe esserci entro la fine di aprile».
Secondo quanto scritto dall’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport”, il club – incassato l’ok della Conferenza dei Servizi – può potenzialmente fare causa al Comune per un miliardo di euro, costringendolo a mettere a riserva almeno 300 milioni.
Per il momento – si legge sempre sulla “Gazzetta dello Sport” – la Tor di Valle Spa, la «newco» creata per portare avanti l’opera di costruzione dello stadio, solo per la fase progettuale ha già speso circa 75 milioni di euro, senza contare che lo stesso Pallotta ha rilevato dalla Eurnova di Parnasi i terreni su cui sorgeranno le strutture per circa 100 milioni, sebbene sia presenta una clausola che gli permetterebbe di uscire dall’accordo qualora l’affare dovesse saltare.
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