In vantaggio di tre gol a Bergamo, pur soffrendo, la Roma sembrava guarita. E invece faceva bene Di Francesco la scorsa settimana a definirla ancora malaticcia, perché poi si è fatta rimontare tre gol buttando all’aria la possibilità di distanziare una diretta concorrente per il quarto posto. Di Francesco ne ha parlato ai microfoni di Sky Sport, ecco le sue parole riportate dal sito “Asroma.com”.
Questa Roma sembrava aver fatto il salto di qualità, invece oggi si è vista una squadra dai due volti. Cosa è successo?
“Bella domanda. Nel primo tempo la squadra ha messo in pratica tutto quello che avevamo preparato: sapevamo della loro propensione ad attaccare in tanti e di restare dietro con l’uno contro uno e per questo abbiamo scelto di andare molto in verticale. Del secondo tempo non me ne capacito, perché non è la prima volta che ci accade. È una questione di caratteristiche mentali della squadra. Dobbiamo ancora lavorare questo punto di vista. Oggi c’è la dimostrazione che la squadra non è guarita totalmente. Grande merito all’Atalanta, ma se sei in vantaggio di 3-0 non devi mai arrivare al 3-3”
È la gestione del risultato che manca a questo gruppo?
“Non dobbiamo metterci sotto la traversa e guardare gli altri. L’aggressività del primo tempo nelle uscite e nelle ripartenze veloci c’è stata. Però abbiamo perso troppi duelli individuali e palloni nella ripresa e se fai questo una squadra come la loro ti uccide. Non siamo stati continui. Merito all’Atalanta, ma tanti demeriti , anche a noi. Il gol a fine primo tempo è stato un’ingenuità, perché ha ridato fiducia e forza a una squadra che fino a quel momento era in difficoltà”.
Gli attaccanti nella ripresa non sono stati più in partita, cosa è successo?
“Non dipende solo da loro, è un discorso generale. Se hai una squadra brava nei duelli come la loro, non puoi non essere pulito nel palleggio. In certe occasioni non siamo stati in grado di addormentate la partita quando serviva. Ho dovuto anche rafforzate la linea difensiva a un certo punto, perché loro arrivavano troppo facilmente al cross. Quello che mi fa impazzire è che ci manca la continuità, come è successo a Cagliari, come domenica contro il Torino e in tante altre occasioni in cui ci siamo fatti recuperare. Non puoi far sempre bene un tempo e poi alle prime difficoltà dare il pallino del gioco agli avversari”.
L’aspetto fisico è da escludere a prescindere in questo calo? Avresti dovuto fare forse altri cambi?
“Nel primo tempo ci siamo stati, nella gara di 90 minuti no. Avevamo giocatori in difficoltà che venivano da infortuni. Ho messo dentro Zaniolo come esterno, che lì ha fatto benissimo. Ci ha dato gamba e duttilità in questa zona. Non mi fossilizzerei sui cambi. Siamo usciti dalla partita con troppi elementi e abbiamo subito”.
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